
Harry Kane segna al White Hart Lane (Olycom)
Firenze, 17 febbraio 2015 - Comincia lentamente e con un volume basso il coro "When the Spurs Go Marching In" (versione rivisitata di un famosissimo canto cristiano "When the Saints go Marching In") e poi è un crescendo di ritmo e suoni che invade il "White Hart Lane". Gli "Spurs" (così sono chiamati i giocatori del Tottenham Hotspur) hanno nello stadio e nella tifoseria dei punti di forza importanti, capaci di trascinare la squadra e di intimorire gli avversari. Certamente giovedì 19 febbraio (nella sfida valida per i sedicesimi di finale di Europa League) la Fiorentina dovrà fare i conti anche con il fattore campo, oltre che con la grande intensità del gioco degli inglesi e la capacità realizzativa di Harry Kane.
Si tratta di un impianto storico (costruito nel tra il 1898 e il 1899 e inaugurato con un successo per 4-1 contro Notts County) ma molto più moderno di tanti stadi italiani, anche grazie a numerosi interventi di ristrutturazione. Dopo aver superato la capienza dei 70mila spettatori (il record è del 5 marzo 1938 contro il Sunderland, con 75mila 38 persone) oggi il White Hart Lane può contenere 36mila persone.
Dai tifosi lo stadio è spesso chiamato il "Lane" e si trova, ovviamente, nel quartiere di Tottenham, nella parte nord di Londra. Il nome del club deriva dalla figura di Henry Percy (20 maggio 1364 – 21 luglio 1403), un nobile ribelle inglese detto "Hotspur" (sperone caldo) per il suo modo di fare molto impulsivo. La leggenda di questo personaggio (citato anche da Skaspeare nell' "Enrivo IV") narra che girasse sempre con gli speroni ("spurs", appunto). Il simbolo del club è quello del gallo da combattimento, a sua volta "armato" di speroni.