
Marc Chagall, "Crocifissione bianca", 1938, olio su tela
Firenze, 23 settembre 2015 - Gli artisti non hanno mai rinunciato a confrontarsi con il sacro, la spiritualità, il divino, il trascendente. Eppure da qualche secolo il dialogo sembrava interrotto, scardinato da percorsi comuni. Fatta eccezione per pochi episodi, è come se anche la Chiesa non avesse avuto più bisogno di uno strumento potente come l’arte per invitare alla fede, per raccontare se stessa e Dio. Che cosa è successo? E inoltre, è davvero così? L’una e l’altra cosa, se persino Papa Paolo VI, in un suo famoso discorso del 1964 nella Cappella Sistina, affermava che "bisogna ristabilire l’amicizia tra la Chiesa e gli artisti. Non abbiamo rotto, ma abbiamo turbato la nostra amicizia".
Comincia da qui, da queste riflessioni, la mostra di Palazzo Strozzi "Bellezza divina tra Van Gogh, Chagall e Fontana" fortemente sostenuta dalla Diocesi Fiorentina e dal cardinale Giuseppe Betori, e inserita nell’ambito delle manifestazioni organizzate in occasione del V Convegno Ecclesiale Nazionale, che si terrà a Firenze tra il 9 e il 13 novembre 2015. Un evento a cui parteciperà Papa Francesco che arriverà a Firenze il 10 novembre.
In esposizione, in omaggio alla sua visita, anche un’opera a lui particolarmente cara quale la Crocifissione bianca di Marc Chagall, arrivata da The Art Institute of Chicago. In tutto oltre cento opere di importanti artisti, attraverso i quali si racconta come il rapporto fra arte e sacro tra metà Ottocento e metà Novecento, non si sia mai interrotto ma certo modificato, secondo sensibilità e stili diversissimi, figurativi e astratti: dall’Angelus di JeanFrançois Millet alla Pietà di Vincent van Gogh, dalla Crocifissione di Renato Guttuso alla Via Crucis di Lucio Fontana.
E ancora, tra i tanti capolavori in mostra, opere di Domenico Morelli, Gaetano Previati, Felice Casorati, Lorenzo Viani, Gino Severini, Emilio Vedova, e internazionali Edvard Munch, Pablo Picasso, Max Ernst, Georges Rouault, Henri Matisse. La mostra (fino al 24 gennaio) è a cura di Carlo Sisi, Lucia Mannini, Anna Mazzanti e Ludovica Sebregondi, e nasce da una collaborazione della Fondazione Palazzo Strozzi con le Soprintendenze, l’Arcidiocesi di Firenze e i Musei Vaticani, che hanno prestato, tra le altre opere, proprio la celebre Pietà di Van Gogh.
Nel corso della presentazione di oggi, è stato proprio il cardinale Betori ha ricordare il discorso di Papa Paolo VI agli artisti, citando proprio le parole del pontefice: "Voi artisti ci avete un po’ abbandonato, siete andati lontani. Ma riconosciamo che anche noi via abbiamo fatto un po’ tribolare, perché vi abbiamo imposto come canone primo l’imitazione, a voi che siete creatori, sempre vivaci, zampillanti di mille idee e novità". "La Chiesa ha continuato a nutrire un grande apprezzamento per il valore dell’arte come tale – ha detto il cardinale – Questa infatti, anche al di là delle sie espressioni più tipicamente religiose, quando è autentica, ha un’intima affinità con il mondo della fede".
Il percorso espositivo, diviso in sette sezioni, dimostra quanto in definitiva, nel secolo che si potrebbe considerare il più difficile del dialogo, il confronto tra arte e sacro sia stato ricco e variegato. "Nel corso del Novecento – ha spiegato il professor Carlo Sisi –, l’arte sacra si esprime tramite l’affiancarsi di linee interpretative molteplici. Si affermano così una varietà di espressioni che trovano riscontro nelle opere presenti in mostra, dallo stile naturalista e narrativo affine alla pittura di storia di fine Ottocento alle ricerche simboliste di inizio Novecento, dalle ricerche del realismo ottocentesco e novecentesco fino a letture in chiave astratta e controversa. Ne sono testimonianza le inaspettate interpretazioni futuriste o quella di Edvard Munch, la cui Madonna fu oggetto di scandalo tanto da rappresentare una delle immagini mariane più provocatorie dell’Ottocento".
Presentata dal direttore della Fondazione Strozzi, Artuso Galansino, la mostra offre inoltre lo spunto per creare un percorso nel territorio alla scoperta di luoghi e opere della città di Firenze e di tutta la Regione. Importante la collaborazione tra Opera di Santa Maria del Fiore e Fondazione Palazzo Strozzi con un biglietto congiunto per la mostra di Palazzo Strozzi insieme al nuovo Museo dell’Opera del Duomo (che aprirà al pubblico il 29 ottobre) e al Battistero di San Giovanni. Questa collaborazione renderà possibile uno straordinario percorso attraverso otto secoli di storia dell’arte, dal Medioevo all’arte moderna, sulle tracce di una riflessione tra il sacro e l’arte attraverso il confronto tra opere che hanno segnato la storia della città di Firenze e la riflessione artistica europea tra XI e XX secolo: dalla Pietà Bandini di Michelangelo alla Pietà di Van Gogh, dalla Cantoria di Luca della Robbia all’Angelus di Millet, dalla Maddalena penitente di Donatello alla Crocifissione di Guttuso.
La mostra è promossa e organizzata dalla Fondazione Palazzo Strozzi e l’Arcidiocesi di Firenze con la collaborazione dell’ Ex Soprintendenza Speciale per il Patrimonio Storico, Artistico ed Etnoantropologico e per il Polo Museale della città di Firenze, Musei Vaticani e con il sostegno del Comune di Firenze, la Camera di Commercio di Firenze, l’Associazione Partners Palazzo Strozzi, la Regione Toscana. Con il contributo della Banca Cr Firenze, quale main sponsor. Catalogo Marsilio. Per informazioni www.palazzostrozzi.org .