In esposizione agli Uffizi la pala d’altare del Verrocchio. Mancava da quasi un secolo

Restaurata, sarà visibile fino al 19 febbraio, in dialogo con la Testa di San Gerolamo

Firenze, 5 dicembre 2022 -  Mancava dagli Uffizi da quasi un secolo. Ma aveva un’adeguata valorizzazione nella chiesa di San Martino a Strada vicino Grassina. Adesso la pala d’altare di Andrea del Verrocchio, raffigurante la ‘Sacra Conversazione con i Santi Zanobi, Francesco Giovanni Battista e Niccolò’, è tornata in Galleria, e resterà in mostra fino al 19 febbraio, in dialogo con la Testa di San Gerolamo, dipinto su carta autografo di Verrocchio, normalmente visibile a Palazzo Pitti. La tappa successiva della pala sarà a Perugia, alla mostra della Galleria nazionale dell’Umbria dedicata al Perugino nel cinquecentenario della morte.

Ma prima della tournée, il prezioso dipinto, detto Pala Macinghi dal nome del committente, è stato restaurato dall’Opificio delle Pietre Dure. L’intervento ha messo in luce i dettagli dei ricami e delle gemme sui manti dei santi vescovi, la straordinaria raffinatezza delle oreficerie, l’eccelsa qualità della pittura nella resa dei materiali e la complessa, studiata architettura della scena. Vero e proprio gioiello è poi il modellino della città di Firenze offerto da San Zanobi alla Madonna, nel quale si riconoscono la cupola del Duomo al centro di vari altri monumenti cittadini, alcuni dei quali oggi scomparsi.

È ormai da tempo accettata la sua attribuzione alla scuola di Andrea del Verrocchio, alla cui bottega si trovavano molti importanti artisti del periodo, non solo Leonardo, ma anche Perugino e Sandro Botticelli.

"La pala Macinghi venne inviata a San Martino a Strada, dai depositi delle Gallerie fiorentine, nel 1926 - raccon il direttore Eike Schmidt –. Le radici degli “Uffizi diffusi” affondano dunque indietro nel tempo".

O.Mu.

 

 

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