OLGA MUGNAINI
Cultura e spettacoli

MIchelangelo, Felipe Pereda e "Torrigiano, uomo fiero, artista superbo"

Lunedì 6 giugno alla Galleria dell'Accademia, ai piedi del David, lo storico dell'arte spagnolo terrà una conferenza sull'artista celebre per aver rotto il naso a Michelangelo ma anche raffinato scultore

Lo storico dell'arte Felipe Pereda

Firenze, 4 giugno 2022 - Nuovo appuntamento alla Galleria dell’Accademia di Firenze per DAVID 140, un programma di eventi, ideato dal direttore Cecilie Hollberg, per festeggiare la celebre scultura di Michelangelo e i suoi 140 anni all’interno del museo. Lunedì 6 giugno, alle 19 sarà la volta di Felipe Pereda, storico dell’arte, professore di  Arte spagnola presso la Harvard University, con un intervento dal titolo Torrigiano, uomo fiero, artista superbo. L’incontro sarà dedicato alla figura di Pietro Torrigiano scultore e medaglista della Scuola fiorentina, noto per la sua rivalità con il coetaneo Michelangelo, tanto da sferrargli un pugno che gli ruppe il naso. 

Ecco i l suo intervento, dal titolo "Torrigiano, uomo fiero, artista superbo"

Gli artisti generano miti. E spesso loro stessi sono ricordati come personaggi leggendari. È accaduto fin dal Rinascimento e accade ancora oggi. Gli artisti non solo sono in grado di produrre opere straordinarie; sono spesso anche ricordati per fare mostra di un temperamento eccentrico, sia esso violento, saturnino o melanconico. Nel raccontare le loro vite, gli storici si sforzano di separare la storia dalla leggenda, il grano dalla pula; ma ciò non è solo molto complicato, non è neppure raccomandabile, perché spesso è l’arte stessa ad acquistare da loro una certa qualità mitica, a volte sotto forma di un talento divino, a volte come una maledizione. In questo senso, il caso Torrigiano è singolare, perfino paradossale. Sebbene la storia della sua vita sia una tra le più leggendarie e avventurose tra tutti gli artisti del Rinascimento, il suo nome è più spesso ricordato come un personaggio secondario, marginale nella vita di un artista ben più noto e non meno leggendario, Michelangelo Buonarroti: oggi il nome di Torrigiano è menzionato meno come autore di una serie di sculture in terracotta, uniche nel loro genere, che come uomo malvagio e invidioso che ha brutalmente assalito il divino artista, sferrandogli un pugno sul volto e lasciandolo così deforme per il resto della sua vita: uomo bestiale e superbo secondo le parole di Ascanio Condivi, biografo di Michelangelo. La storia di come Torrigiano attaccò Michelangelo rompendogli il naso quando entrambi erano solo due giovanissimi e ambiziosi scultori fu narrata dal più noto biografo di Buonarroti, Giorgio Vasari, e da allora ha segnato la memoria dello scultore con il marchio dell’invidia. Ma la storia elaborata da Vasari, di un Torrigiano malvagio, scultore limitato, tormentato […] dalla gelosia per un artista la cui eccellenza sembrava incapace di eguagliare, non fu sempre accettata: a volte fu persino contestata. […] Il miglior documento a me noto sulla vita leggendaria di Torrigiano è rappresentato da un fumetto del 1959 pubblicato su una rivista inglese per adolescenti, Top Stop, che ho incontrato casualmente durante le mie ricerche sulla vita di Torrigiano a Londra. Dato che segue da vicino le fonti rinascimentali, consentitemi di usarlo per presentarvi i fatti essenziali della sua vita. Il fumetto comincia quando, mentre lavorano assieme nel mitico giardino di San Marco sotto la guida del più esperto Bertoldo, il giovane ma collerico Torrigiano sferrò un pugno in faccia a Michelangelo rompendogli il naso. L'autore del fumetto si è documentato, e riporta qui non le parole di Vasari, ma la traduzione inglese di quelle "che, secondo Benvenuto Cellini, lo stesso Torrigiano gli disse quando si incontrarono a Firenze nel 1519: " … perché il Buonarroti aveva per usanza di ucellare tutti quelli che disegnavano, un giorno in fra gli altri dandomi noia il detto, mi venne assai piú stizza che "l' solito, e stretto la mana gli detti sí grande il pugno in sul naso, che io mi senti' fiaccare sotto il pugno quell'osso e tenerume del naso, come se fosse stato un cialdone: e cosí segnato da me ne resterà insin che vive!”

 

Ingresso libero.