Daniele Nannuzzi, 'Un cinematographer all’Opera'

Mostra alla Fondazione Franco Zeffirelli Onlus in piazza San Firenze

Daniele Nannuzzi

Daniele Nannuzzi

Firenze, 3 ottobre 2022 - La mia luce? E' riconoscibile come un marchio di fabbrica. Per questo i più importanti registi hanno cercato il mio lavoro per esaltare le loro opere. E questo nel cinema e nel teatro è di certo una soddisfazione”.

Daniele Nannuzzi è nato a Roma il 27 giugno 1949. Figlio del famosissimo autore della fotografia Armando Nannuzzi, anche lui con una carriera lunga così alle spalle, autore della mostra che sarà visibile alla Fondazione Franco Zeffirelli Onlus in piazza San Firenze grazie alla precisa scelta del presidente Pippo Zeffirelli che amplia di continuo l'offerta culturale della sua fondazione per Firenze e l'Italia, fino a dicembre.

“Che emozione, essere qui nel tempio delle arti dello spettacolo”, dice Nannuzzi. Si tratta di un'esposizione collocata all'inizio del percorso museale, che ripercorre le tappe del lavoro di Nannuzzi tra titoli e nomi che hanno fatto la storia dello spettacolo e non solo italiano .

Una mostra per messe in scena, tra balletti e opere da Aida, Madama Butterfly, Il giro di Vite, The piano upstaris di Weindmat, Macbeth, Casanova, Anna Kareina, Oneghin passando per Rodin.

“Avevo raccolto in questi lunghi anni bellissime fotografie - spiega Nannuzzi - fatte sia da me che da altri fotografi di scena famosissimi e allora ho pensato: perchè non metterle insieme farne un'esposizione visto che tutte insieme fanno un bell'effetto. E raccontano anche il percorso che ho fatto dell'evoluzione della luce tra cinema e teatro, anche perché il cinema è totalmente diverso dal teatro, la luce è un'altra cosa. L'unica cosa uguale è l'atmosfera cinematografica che ho sempre cercato di dare a teatro. Infatti le foto sembrano quelle di un film, perchè ho cercato sempre di illuminare la scena teatrale come se fosse un film”.

I registi: “Tutti quelli con cui ho lavorato mi sono rimasti dentro e mi hanno dato qualcosa e qualcosa ho lasciato loro a cominciare da Franco Zeffirelli con cui ho lavorato fin dal Gesù di Nazareth. Quando lavori con un regista per uno spettacolo o un film nasce quasi un rapporto carnale: attraverso mio padre ho potuto avvicinare registi come Visconti e Fellini e sono arrivato fino a Jodorowsky che mi ha quasi plagiato, con cui ho condiviso un'avventura emozionante e ne sono uscito quasi turbato. Dunque non ce n'è un regista che hai amato o apprezzato più di un altro, no. Sono tutti uguali”

Autore della fotografia, ha firmato film anche di Lizzani, Bondarciuk, Monteleone. Con quest'ultimo e "El Alamein, la linea del fuoco" si è aggiudicato il David di Donatello, il Golden Globe e una nomination ai Nastri D'argento. E dopo cinquanta anni di cinema è riaffiorato il vecchio sogno: illuminare un palcoscenico riscuotendo successo come Light Designer. In tutti questi anni Daniele Nannuzzi ha raccolto immagini dei suoi lavori, così è nata l'idea della mostra: “Un cinematographer all'Opera”. Lo stesso Nannuzzi terrà alla Fondazione Zeffirelli dal 4 al 5 novembre un Workshop di Illuminazione Teatrale. Info e prenotazioni https://bit.ly/3DUcR1f

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