REDAZIONE FIRENZE

"Viva il re": tra le bandiere l’addio ad Amedeo

Ai funerali nella basilica di San Miniato al Monte il duca è stato salutato dai familiari e da rappresentanti celle principali casate reali

Tra gli applausi, il tricolore con lo stemma della Casa Reale dei Savoia e al grido di "Viva il re d’Italia" i seguaci monarchici del principe Amedeo hanno dato l’ultimo saluto al duca di Savoia-Aosta, scomparso improvvisamente per un attacco cardiaco all’età di 77 anni il primo giugno all’ospedale San Donato dove era ricoverato da alcuni giorni per un intervento ad un rene dopo una precedente asportazione di un tumore.

I funerali, su espresso desiderio del duca, si sono svolti ieri mattina nella basilica di San Miniato al Monte a Firenze, la città dove Amedeo era nato il 27 settembre 1943. Il rito funebre è stato celebrato da padre Bernardo Gianni, priore dell’abbazia dei monaci benedettini olivetani che domina con lo sguardo dalla sommità di piazzale Michelangelo sull’intera città di Firenze.

Alle esequie hanno assistito circa 150 persone: nelle prime file la moglie Silvia Paternò Ventimiglia di Spedalotto, i tre figli Bianca, Mafalda e Aimone, nati dal primo matrimonio con la principessa francese Claudia d’Orléans, e i nipoti.

Presenti anche i rappresentanti delle principali casate reali europee e molti rappresentanti di nobili famiglie come Guicciardini, Frescobaldi e Corsini. Assente invece Casa Savoia, con Vittorio Emanuele ed Emanuele Filiberto, per conto dei quali hanno partecipato alla cerimonia alcuni rappresentanti. Non ancora certo il luogo della sepoltura, anche se potrebbe essere a Torino, all’interno della basilica di Superga, dove è presente la cripta con le tombe di Casa Savoia.

. Il feretro è uscito dalla basilica fra otto bandiere tricolori con lo stemma dei Savoia, con un gruppo di fedeli alla causa monarchica che gli ha dedicato un commosso applauso, indicandolo come "Re d’Italia".

"È stato un padre eccezionale - ha affermato il figlio Aimone - ed è stato una figura di riferimento per tanti, oltre alla mia famiglia. Qui ci sono tante persone, mi commuove che siano venute qui a ricordarlo".

E’ stata una cerimonia composta, in linea con lo stile della Casa, così com’era avvenuto per la camera ardente allestita nella villa di Miliciano, nei pressi di Castiglion Fibocchi, la dimora di Amedeo dopo la cessione ai Ferragamo della Tenuta del Borro.

Anche ad Arezzo Amedeo ha lasciato un ottimo ricordo, quetsa è una terra che amava come ha ricordato anche l’amico conte Gianluigi Baldovinetti, ieri impossibilitato a partecipare al funerale a causa di un improrogabile impegno precedentemente assunto.

Amedeo non aveva mai mancato di intervenire anche sulle colonne di questo giornale, il suo quotidiano di riferimento, in occasione di eventi particolari: affabile, sempre disponibile, una presenza discreta ma partecipe agli avvenimenti che riguardavano Arezzo e la sua provincia.