di Francesco Ingardia
LIVORNO
La partita delle Zone logistiche semplificate (Zls) ha conosciuto una sostanziale accelerazione con il Dpcm licenziato la settimana scorsa dal governo. Del 4 marzo infatti il regolamento-cornice, adottato su proposta del ministro per gli Affari europei il sud, le politiche di coesione e per il Pnrr Fitto, di concerto con i ministri Salvini (Mit) e Giorgetti (Mef), che definisce e chiarisce la durata, le finalità, i requisiti, i piani di sviluppo strategici e relative delimitazione delle aree interessate, le misure di organizzazione, cabine di regia e il funzionamento di uno strumento fortemente richiesto tanto dalla politica quanto dalle autorità portuali e dall’imprenditoria logistico-marittima. Attesa la pubblicazione del decreto in Gazzetta Ufficiale, e la trasmissione alla Corte dei Conti per la revisione di conformità.
Però, ora più che mai, a distanza praticamente di due anni, trova un senso (giuridico) la proposta per l’istituzione della Zls Toscana formalizzata dalla Regione con delibera di giunta ad hoc ad aprile ’22. Ma di che cosa parliamo? La sigla Zls sintetizza aree geografiche delimitati all’interno delle quali prevedere una serie di agevolazioni fiscali e incentivi per le aziende d’area insediate, tra cui la riduzione e semplificazione dei procedimenti e dei termini, crediti d’imposta per l’acquisto di beni da parte delle imprese. In sostanza, uno strumento - valido 7 anni, prorogabili di ulteriori 7 - pensato per la promozione di attività di sviluppo dei porti, interporti e aree industriali; edilizia; blue e green economy, imprese manifatturiere. Ergo, per le nostre latitudini, ghiotte sono le chance di crescita e sviluppi per il porto di Livorno (interporto annesso) e di Marina di Carrara. E più in generale, anche per il tessuto di imprese nella zona pisana e nel pratese. Quanto alla politica e alle sue reazioni, a onor del vero, che la firma del ministro Fitto fosse vicina lo si era capito lo scorso 23 febbraio, quando il viceministro dei trasporti Rixi prese parte a Livorno a un convegno fortemente voluto dall’Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Settentrionale, incentrato - non a caso - sulle Zls. Ma per quanto l’Authority stessa, appresa la notizia, abbia parlato di "risultato enorme", mite e critica è stata l’accoglienza delle opposizioni: "Il Governo Meloni non ha ancora purtroppo istituito la Zls della Toscana, ha soltanto approvato un Dpcm in cui si ridefiniscono le regole per le Zone logistiche semplificate - si legge in una nota a prima firma del capogruppo Pd in commissione Ambiente a Montecitorio, Marco Simiani -, dopo che il ministro Fitto ha fatto perdere ai territori un anno e mezzo di tempo e opportunuta’ di sviluppo per dare il via ad un regolamento le cui basi erano gia’ impostate. Tra l’altro, questa scelta, creerà solo problemi a tutte quelle regioni che avevano già presentato i loro progetti e che ora dovranno riscriverli allineandosi alle nuove regole stabilite da Palazzo Chigi. Quindi in sintesi: tutto rimane bloccato, nessun investimento, nessuno sviluppo per il territorio, nessuna sinergia tra porti di Livorno, Piombino, Marina di Carrara e Portoferraio, gli interporti di Guasticce e Prato oltre all’aeroporto di Pisa".