Vicesindaco, è l’ora di Meucci

Nardella: sette giorni per il rimpasto. Sguanci, doppio ruolo anti elezioni

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di Ilaria Ulivelli

Più facile sia una donna che un delfino, il nuovo vicesindaco di Dario Nardella. Che si prende una settimana per decidere sul rimpasto di giunta. Non un’ora di più. Ma, con le idee già piuttosto chiare, potrebbe sfruttare il consiglio comunale di lunedì per darne comunicazione.

C’è un bel carico di deleghe da riassegnare, dopo l’elezione in consiglio regionale della vicesindaca Cristina Giachi e dell’assessore Andrea Vannucci, in un momento molto delicato per Firenze, fra i globali timori della pandemia e per le sue ripercussioni sociali, economiche e occupazionali che, in particolare nella nostra città, consacrata al turismo, ha già causato e potrà aggravare.

Nardella dovrà scegliere la sua spalla. Nelle intenzioni, non sarà un’investitura a sindaco in pectore. Nella storia fiorentina non c’è stato un vicesindaco che poi sia stato candidato alla prima poltrona di Palazzo Vecchio. Unica eccezione, proprio Nardella. Che lo è diventato quando Matteo Renzi prese scale di Palazzo Chigi ed era già destinato a succedergli da primo cittadino previo passaggio elettorale.

Dunque chi sarà il vice? Dopo la complessa fase di formazione della giunta regionale e il faticosissimo accordo raggiunto con Italia viva, a questo punto a pieno titolo in maggioranza, il nome che spicca su tutti è quello di Elisabetta Meucci. Ex assessora all’urbanistica in Palazzo Vecchio, poi consigliera regionale, è passata dal Pd al partito di Renzi. C’è forte pressione per il suo ingresso in giunta comunale. In un momento in cui i rapporti fra Nardella e Renzi sono tornati allo splendore dei tempi che furono. Nel partito dell’ex premier l’obiettivo sarebbe riprendere il timone dell’urbanistica dove ci sono importanti partite in gioco, a cominciare dall’aeroporto per finire allo stadio, e in cui Meucci ha competenze innegabili. Quella delega ora è attribuita a Cecilia Del Re, campionessa di preferenze alle comunali dello scorso anno che avrebbe ambito a fare la vice. Ma per accontentare Renzi e non scontentare Del Re, sottraendole l’urbanistica, Nardella potrebbe fare entrare Meucci da vicesindaca.

Il puzzle della nuova giunta, in ogni caso, non si risolverà con ingressi in sostituzione degli uscenti. A un anno dalle elezioni, il sindaco Nardella vuol cogliere l’occasione per ridistribuire le deleghe: ci sarà un vero rimpasto per riequilibrare i pesi. La sicurezza, che era attribuita a Vannucci, con la sanità, il welfare, la casa, il lavoro e l’accoglienza, avrà sicuramente una portata maggiore.

Entrerà un civico in giunta? Poco probabile, anche se tutto è possibile. Nardella sta guardando al mondo politico. La componente zingarettiana preme per Letizia Perini, vicecapogruppo Pd a Palazzo Vecchio. Ma il fatto che sia appena stata eletta e ventiseienne potrebbe giocare a suo sfavore. Altro nome è quello di Nicola Armentano: anche se rimettere in gioco il ruolo di capogruppo potrebbe essere una bega.

Per ora non si vedono tempeste all’orizzonte per il doppio ruolo di Maurizio Sguanci. Con Stefania Saccardi al fianco di Giani da vicepresidente della Regione, il presidente del Quartiere 1 è entrato al suo posto, in quota Italia viva, in consiglio regionale. Con il nuovo regolamento, che prevede l’elezione diretta del presidente di quartiere, bisognerebbe tornare a votare. Diversamente, come si sta profilando, Sguanci avrà il doppio ruolo.

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