
Domenico Leggiero mostra gli ulivi che verranno donati al Comune e ai cittadini prima di costruire le case sul terreno
In teoria avrebbero dovuto essere tagliati, con tutte le autorizzazioni del caso. In pratica, invece, circa 40 olivi potranno essere salvati e ripiantati sul territorio di Calenzano. Una svolta ‘green’ quella legata al progetto di edificazione, da parte della cooperativa Domus, di venti villette in via dei Tessitori di fronte all’area del parco delle Carpugnane: "Avevamo il permesso a costruire – dice infatti il presidente della cooperativa Domenico Leggiero – e avremmo potuto procedere all’abbattimento degli alberi. Ci siamo trovati, però, di fronte a esemplari in buona salute che avrebbero potuto trovare spazio in altri punti del territorio e quindi abbiamo cercato una soluzione diversa".
Soluzione con tre diverse direzioni: "Alcuni alberi – dice infatti Leggiero – sono infatti stati già opzionati da famiglie che hanno acquistato le case che saranno costruite e quindi rimarranno nei loro giardini. Altri, invece, 15-20 circa, saranno donati al Comune che li ripianterà nel vicinissimo parco delle Carpugnane in fase di realizzazione. Per questa cosa, ma anche per averci permesso di realizzare la nostra idea, dobbiamo ringraziare sicuramente il sindaco Giuseppe Carovani che si è dimostrato disponibile".
Gli alberi restanti, una decina o qualcuno di più, invece potranno essere richiesti, gratuitamente, da chi lo desidera ma con una precisa ‘clausola’: "Abbiamo deciso di regalare gli altri olivi – prosegue Leggiero – ma chi si presenterà per richiederli dovrà impegnarsi a ripiantarli sul territorio di Calenzano. Visto che sono stati espiantati da qui, infatti, ci sembra giusto che sempre qui vengano ripiantati e messi a dimora".
Chi vorrà ‘adottare’ un olivo, fra quelli rimasti, dovrà recarsi in via dei Tessitori e prendere nota dei numeri di telefono scritti nel cartello che indica la lottizzazione: telefonando a questi contatti sarà possibile prendere accordi per il ritiro dell’albero. "Per quanto ci riguarda – conclude Leggiero – si tratta di un aggravio di costi, anche perché prima dell’espianto gli olivi devono essere sottoposti a una potatura importante, ma ci è sembrato giusto farlo. Anzi questa è la linea che vorremmo adottare anche in futuro se ci troveremo davanti a situazioni di questo tipo, certamente per piante sane e in grande numero. Per quanto mi riguarda si è trattato della prima volta ma l’iniziativa potrà essere replicata in futuro".