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Vaccino obbligatorio ai docenti: è bufera "Caos inutile, la scuola ha mille altri guai"

Sindacati contro il Green pass: "Norma nata male. Perché non parliamo di classi-pollaio, carenza di personale e trasporti inadeguati?"

Regole certe ancora non ce ne sono, ma il ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi durante un incontro ieri mattina coi sindacati ha confermato l’obbligo di green pass al personale scolastico. In caso contrario ci sarà la sospensione dopo 5 giorni di assenza non giustificata.

Una posizione ribadita anche di fronte ai direttori degli uffici scolastici regionali, incontrati sempre ieri, e che ridirà nel prossimo appuntamento promesso ai presidi di tutta Italia che attendono direttive precise sul comportamento da tenere dal primo settembre, quando ripartirà il lavoro delle scuole in preparazione alla prima campanella.

Il fronte no-vax di docenti e personale scolastico ha raccolto 15 mila sottoscrizioni, di cui 2.000 solo a Firenze, che il primo settembre saranno presentate in Senato per bloccare la conversione in legge del decreto sull’obbligo di pass verde per le scuole e per le università.

Intanto il Tar del Lazio ha rigettato in quanto inammissibile la richiesta di sospensiva presentata da un gruppo di docenti.

I sindacati toscani chiedono chiarezza in tempi stretti per una norma che al momento, dice Claudio Gaudio della Cisl, "sembra inapplicabile, nata male senza il coinvolgimento dei sindacati". "Pare un accanimento estivo contro i dirigenti scolastici, dopo quello dell’anno scorso sui banchi a rotelle. – aggiunge – Finti problemi dati in pasto all’opinione pubblica per celare i veri nodi della scuola: le classi-pollaio, la carenza del trasporto pubblico, la non conferma dell’organico Covid, i mancati finanziamenti. Ci si accanisce contro la categoria professionale del personale scolastico, che è al 90% già in regola con l’immunizzazione, quando gli studenti non hanno obblighi. Così ci ritroveremo con aule piene di 28-29 ragazzi di cui la metà non vaccinati e docenti immunizzati. Il green pass non è il passepartout per non avere la didattica a distanza".

Anche per Emanuele Rossi della Cgil scuola, "i numeri di chi non ha il Green Pass sono bassi. Ma manca chiarezza nelle leggi. Se ci sarà un obbligo vaccinale nazionale, ben venga. Ma deve indicare precisamente come intervenire in caso qualcuno non voglia rispettarlo: ci deve essere un quadro normativo chiaro, che non faccia fare ai presidi anche il ruolo di controllori. Non siamo al ristorante o al cinema: andare a lavorare è una necessità primaria, non si possono prevedere discriminazioni su una sola categoria professionale". Come ormai consuetudine, dice Rossi, "al di là dei vaccini, a settembre ci troveremo con meno docenti del necessario e con una carenza di collaboratori scolastici, senza i quali i controlli non sono attuabili Investiamo sulla scuola e risolviamo i problemi veri e annosi".

Manuela Plastina