Una vita dedicata agli altri. Addio a Donatella Carmi

Vicepresidente della Fondazione Cr Firenze, aveva creato la "File". Il cordoglio di una città e le ultime parole: "Assistenza come percorso umano"

Migration

"Sono fatta di ritagli, pezzettini colorati di vita che passano attraverso la mia. Non sono sempre belli nè felici. Ma mi accrescono e mi fanno diventare grande: e a ogni ritaglio, una vita un affetto, una nostalgia. Che mi rendono più persona, più umana". E’ morta la notte scorsa nella sua casa fiorentina Donatella Carmi Bartolozzi, vice presidente della Fondazione CR Firenze dopo una lunga, lunghissima malattia sopportata senza mai rinunciare alla sua libertà di agire e di pensiero. Aveva 71 anni, ed era anche presidente della File – Fondazione italiana di Leniterapia – da lei stessa fondata nel 2002. Una vita messa a durissima prova oltre che dalla sua malattia, dalla morte della figlia Benedetta, ematologo a Careggi, avvenuta esattamente in questa data, il 17 ottobre, ma del 2013 a soli quarant’anni, a causa di un male incurabile, lasciando senza madre i suoi tre adorati nipoti. "Con grande dispiacere apprendo della scomparsa della cara Donatella – dice in un soffio il sindaco Dario Nardella – figura centrale della vita e della cultura cittadina, presenza discreta ma essenziale della Fondazione Cr Firenze". "Ci impegneremo tutti a proseguire quanto da lei avviato – scrivono dal File – facendo tesoro dei suoi insegnamenti e della sua testimonianza". "Per Donatella la nostra istituzione era la sua seconda casa e lei è stata una preziosa ambasciatrice dei suoi valori fondanti e del suo ruolo in città. Ne abbiamo sempre ammirato la voglia di vivere", ricorda il presidente di Fondazione CR Firenze, Luigi Salvadori. "Con Donatella ho incontrato una grande donna – ha detto Serena Dandini – che ha saputo dare al festival L’Eredità delle Donne un’incontenibile energia. La sua grande forza e la sua straordinaria umanità saranno sempre d’ispirazione per me. Lavoreremo al meglio per onorarla".

Donatella Carmi Bartolozzi e l’importanza delle parole: "Penso che si faccia così la vita: siamo fatti di pezzi di persone che diventano parti di altre persone. E la parte migliore è che non saremo mai pronti nè infiniti: ci sarà sempre un ritaglio da aggiungere all’anima. Quindi – mi diceva con i suoi occhi lucidi e chiari – se potessi, vorrei dire grazie a ognuno delle persone incontrate, che mi permettono di ampliare la mia storia con i ritagli lasciati da me. Perchè anche io possa lasciare pezzettini di me lungo le strade, pezzettini che possano poi far parte di altre storie". Donatella Carmi Bartolozzi ha sempre lavorato senza fermarsi, senza farsi scoraggiarsi dal male e dal dolore: sostenuta in questo ideale dalla figlia Francesca – Checca – psicologa e psicoterapeuta, colonna portante proprio del File che tutela coloro che assistono persone con malattie inguaribili, nella loro dignità e qualità della vita. Rispondendo non solo ad esigenze sanitarie complesse ma anche a bisogni psicologici, relazionali e spirituali. "Credo che alla base dell’assistenza – mi diceva – ci sia un percorso di accompagnamento umano delle persone malate e di chi sta loro vicino, per non farli mai sentire abbandonati". Perchè la vita, cara Dona, è un salto nel vuoto: e chi salta siamo noi. I funerali domani alle 11 nell’abbazia di San Miniato al Monte.

 

 

è arrivata su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro