Una poltrona per quattro. Gli outsider che possono cambiare gli equilibri: "Si parte dai programmi"

Fittante dialoga con tutti ma potrebbe entrare nel centrosinistra. Manfredini chiede "sicurezza, legalità e attenzione al centro storico". Asciuti correrà da solo, in pista anche De Giuli ex No Green Pass.

Una poltrona per quattro. Gli outsider che possono  cambiare gli equilibri: "Si parte dai programmi"

Una poltrona per quattro. Gli outsider che possono cambiare gli equilibri: "Si parte dai programmi"

Segni particolari: debuttanti. Non allo sbaraglio, ma al primo (o poco ci manca) faccia a faccia con una candidatua per la poltrona più gonfia della città: quella di Palazzo Vecchio. Alle spalle non hanno equipé o spin doctor degni di Biden, ma entusiasmo, impegno civico e voglia di cambiare le carte in tavola. Sono loro gli outsider di queste amministrative 2024, in ombra rispetto a big come l’attuale assessora al Welfare, Sara Funaro, l’ex numero uno degli Uffizi, Eike Schmidt o la candidata di Iv, Stefania Saccardi. Ma in pista e con la voglia di sporcarsi le mani per calamitare consensi e giocare qualche tiro mancino ai candidati col pedigree. Il primissimo - si è lanciato a settembre scorso - è Giovanni Fittante, imprenditore calabrese di nascita e fiorentino d’adozione, patron di Villa Vittoria con trascorsi politici in Palazzo Vecchio. Con la sua lista civica "Anima Firenze 2030", l’imprenditore sta dialogando un po’ con tutti, dal centrosinistra di Funaro agli incontri lontano da occhi indiscreti con Marco Stella, coordinatore regionale di Forza Italia. "Sì, stiamo ragionando con tutti" ammette. Anche se nelle ultime ore si è intensificato il colloquio con il centrosinistra. "Il confronto deve essere sui contenuti, non sulle persone" sottolinea ricordando due cavalli di battaglia, ovvero la sicurezza e la casa, per dare a Firenze "il miglior governo possibile". Secondo lui, sulla sicurezza "è inutile dire il questore ha fatto bene o male" ma "bisogna agire sulle competenze che un Comune ha su questa materia". Via libera, dunque, all’assunzione di 300 vigili, alle volanti di quartiere, al reparto antidregato e alle Cascine ente pubblico-privato. Alla fine, probabilmente, l’imprenditore troverà un accordo per sostenere la delfina di Dario Nardella, così come ha già fatto l’ex direttore generale di Italia 7 Fabrizio Manfredini con il suo movimento "Centro". "Non ho mai detto di voler correre per la carica di sindaco" precisa, ricordando il suo accordo con Cateno De Luca e il movimento "Sud chiama Nord". "Non siamo molto soddisfatti del governo cittadino ma proprio per far valere le nostre ragioni e migliorare le cose credo sia meglio stare insieme al centrosinistra e controllare da ’dentro’" dice ricordando che il programma include temi come piano casa, sicurezza e legalità, attenzione al centro storico, cultura e sport.

Più difficile che trovi un apparentamento Andrea Asciuti e la sua "Firenze Vera". "Per il momento corriamo da soli" dice l’ex leghista, oggi consigliere comunale del gruppo misto. "Non abbiamo una collocazione politica, siamo aperti al dialogo per il bene della città" dice. In pista per le elezioni comunali di giugno anche ‘Firenze Rinasce’, lista civica di Alessandro de Giuli, candidato sindaco e già artefice in epoca pandemica del comitato No Green Pass.

Barbara Berti

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