
Un treno virtuale, come tanti eventi quest’anno, per tenere viva la memoria dei campi di sterminio tedeschi e delle violenze da parte di nazisti e fascisti. A fine gennaio, come da molti anni, sarebbe dovuto partire dalla Toscana il "Treno della memoria" carico di cinquecento studenti e diretto ad Auschwitz. Non accadrà, per l’emergenza sanitaria in corso, ma ci sarà comunque un evento on line con le scuole, il 27 gennaio, il giorno della memoria appunto, in cui nel 1945 furono abbattuti i cancelli di Auschwitz.
"Coltivare e preservare la memoria è il vero anticorpo contro i rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo nel Paese ma anche nell’Europa e nel mondo – ha detto l’assessore regionale Alessandra Nardini -. È un impegno per il futuro che dobbiamo anche e soprattutto alle nuove generazioni che avranno sempre meno occasioni per ascoltare direttamente le voci di chi ha vissuto quei terribili momenti. Per questo sono preziose le testimonianze sulla persecuzione antiebraica e la Shoah". "In Toscana – ha proseguito Ugo Caffaz, da sempre anima del Treno della memoria - vogliamo ricordare e far ricordare: lo facciamo da vent’anni. Occorre studiare per tentare di capire, anche se è difficile comprendere quello che è successo nei lager nazisti: anche nei numeri. Ancora oggi c’è chi nega. C’è chi dice che il gas e le camere a gas servivano per la disinfestazione dai pidocchi. Per questo è importante preservare e promuovere la memoria".
L’iniziativa di quest’anno si svolgerà on line (ore 9.30), in collegamento in streaming dal Teatro della Compagnia di Firenze con le scuole della Toscana. Si partirà in musica alle 9.30 con Enrico Fink, l’Orchestra Multietnica di Arezzo e Alexian Group. Sul palco saliranno poi Ugo Caffaz, l’assessore Alessandra Nardini e il presidente del consiglio regionale Antonio Mazzeo. Seguirà una testimonianza raccolta in una videointervista di Enrico Pieri, superstite alla strage toscana nazi-fascista di Sant’Anna di Stazzema. Poi altri video e le testimonianze dei sopravvissuti, intervistati da Camilla Brunelli e da Luca Bravi del Museo della Deportazione di Prato: Vera Vigevani Jarach, Kitty Braun, Andra e Tatiana Bucci. Durante l’evento saranno presentati anche i lavori realizzati in questi mesi dagli studenti delle scuole superiori toscane. Infine, le conclusioni saranno affidate al presidente della Regione Eugenio Giani, per poi chiudere in musica.
Lisa Ciardi