REDAZIONE FIRENZE

"Tutti questi episodi sono un fallimento per educatori e adulti"

"Ogni episodio di bullismo è un fallimento doppio per gli educatori e per tutti gli adulti: alle ferite e ai danni gravi provocati alla vittima si aggiunge infatti la consapevolezza del disagio irrisolto che si nasconde nel bullo. Perché, non dimentichiamolo, chi fa del male agli altri ha a sua volta un disagio inespresso". A parlare così, dopo gli episodi registrati negli ultimi giorni a Firenze, è Maria Antonietta Gulino, presidente dell’Ordine degli psicologi della Toscana.

Presidente siamo di fronte a casi estremamente gravi fra giovanissimi. come è possibile?

"I due episodi registrati a Firenze sono molto difficili da commentare. Di una ferocia e di un’aggressività enormi. Ed evidenziano anche come il fenomeno inizi ormai sempre più precocemente. Purtroppo molti ragazzi di oggi stanno male; hanno un disagio profondo che può sfociare nel bullismo e nel cyber-bullismo e che gli adulti intercettano con difficoltà, non riuscendo spesso a vederlo in tempo".

Come mai?

"Da un lato perché i ragazzi tendono a non parlare delle dinamiche che riguardano loro stessi e i coetanei; dall’altro perché gli adulti sono spesso indaffarati, assenti, presi dai ritmi frenetici che la vita ci impone. Questo rende più difficile interpretare i piccoli indizi e le sfumature che magari potrebbero essere segnali importanti d’allarme".

Come si può prevenire?

"Serve grande attenzione da parte degli educatori, a scuola come in famiglia, perché spesso, ripeto, è difficile intercettare il problema a monte. Credo che uno strumento utile possa essere la diffusione sempre più ampia dello sportello psicologico a scuola. Un professionista è sicuramente un valido supporto in tanti casi. E bisogna poi aiutare i ragazzi ad auto-tutelarsi".

In che modo?

"Invitando i nostri figli ad avere comportamenti utili a proteggere se stessi. Dobbiamo spiegare loro i rischi, almeno quelli prevedibili. Per esempio ribadire che il cellulare va usato con attenzione, che foto, video e dati personali devono restare tali, non vanno diffusi, soprattutto se con contenuti espliciti. Occorre evidenziare che la voglia di essere accettati dal gruppo non può passare dall’accoglimento di certe richieste".

E cosa fare dopo un episodio di bullismo?

"Innanzitutto è importante far emergere il problema, affrontarlo, parlarne. Credo per questo sia utile il lavoro di genitori, insegnanti e psicologi. Ma servono anche gruppi di sensibilizzazione per docenti e gruppi di confronto per le famiglie, dove raccontarsi esperienze e reazioni".

Lisa Ciardi