"Treni sempre in ritardo Un cavillo stoppa i rimborsi"

Pendolari della Faentina beffati: la percentuale dichiarata da Ferrovie è sotto al minimo previsto di un centesimo di punto percentuale (0,01%)

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di Paolo Guidotti

La ferrovia Faentina continua a far arrabbiare. Viaggiatori e amministratori locali. Perché è uno stillicidio continuo di disservizi. Ora ancor più avvertito perché si è aggiunta l’utenza scolastica. Problemi di ogni tipo: guasti ai passaggi a livello, circolazione bloccata per timore di fughe di gas, frequenti ritardi di almeno 5-10 minuti; treni soppressi all’improvviso, convogli che si fermano alle porte di Firenze, tanto da costringere i viaggiatori a scendere per raggiungere a piedi il centro, vagoni sovraffollati, perché in numero insufficiente, bambini fatti scendere dal treno, perché in numero eccessivo. E poi l’ennesima beffa per i pendolari, esclusi dal bonus per i ritardi. A settembre, per esempio, secondo Trenitalia i convogli che hanno viaggiato sulla Faentina avrebbero registrato un indice di puntualità del 97,26%. E il bonus scatta quando l’indice risulta inferiore al 97,25%. "Ma più che il rammarico per quello 0,01%, viene da chiedersi quanto siano fedeli alla realtà i parametri, a fronte di tutti i disagi che quotidianamente i pendolari subiscono", si legge in una nota congiunta dei comuni di Marradi e di Borgo San Lorenzo, che tornano a farsi sentire, elencando i troppi disagi collezionati da questa linea preziosa per il servizio che potrebbe svolgere, e disgraziata per i tanti problemi che vi si registrano. I due sindaci, Tommaso Triberti e Paolo Omoboni, hanno firmato due appelli indirizzati a Trenitalia e Regione Toscana.

"Le problematicità non sono state risolte – commentano – e anzi sembrano aggravarsi. Per la vita quotidiana dei marradesi e dei mugellani questo collegamento è vitale, ma è importante anche per la percezione che i cittadini hanno dei servizi pubblici, perché devono essere messi in grado di potersi fidare di essi, mentre ora il sentimento che prevale è la sfiducia".

"Non possiamo permetterci – rimarca Triberti – un inverno in cui i ragazzi debbano farsi accompagnare dai genitori per non perdere giorni di lezione, o in cui i lavoratori siano costretti ad usare la macchina. Ogni giorno riceviamo le legittime lamentele dei pendolari. È giusto pensare al futuro della Faentina, ma è obbligatorio che si pensi anche al presente, e alle persone che tutti i giorni la utilizzano". "Abbiamo bisogno di risposte concrete -aggiunge Omoboni-. E serve subito chiarezza da parte dell’azienda e della Regione Toscana. Lo sviluppo del trasporto su rotaia non può tenere conto solo dell’area fiorentina, ma deve guardare tutta l’area metropolitana".

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