Trattative segrete L’ipotesi concreta per il nuovo centro sul terreno in viale Nenni

Non ci sono ostacoli urbanistici, ma a Palazzo Vecchio le bocche restano cucite per non far sfumare la possibilità. Dieci anni di proposte e tentivi finiti in mezzo a polemiche e misteri

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di Ilaria Ulivelli

Varie ipotesi sul tavolo. Ma per ora solo una concreta. Il terreno attualmente a destinazione agricola in viale viale Nenni. Si lavora per provare a portarla in fondo. Per questo a Palazzo Vecchio le bocche sono cucite. Le grandi manovre per realizzare una moschea che possa accogliere i fedeli di religione islamica vanno avanti da dieci anni e ogni volta che ci si è trovati prossimi al punto di siglare un accordo gli affari sono sfumati per mille ragioni diverse.

Ormai c’è un lungo elenco di luoghi e locali dove sarebbe potuta sorgere la prima moschea fiorentina. Tutti nati e poi tramontati dopo laboriose trattive, bandi, sopralluoghi. Le polemiche sollevate ogni volta hanno sempre minato il percorso.

Il sindaco Dario Nardella, il prefetto Valerio Valenti e l’imam di Firenze Izzedin Elzir hanno già esaminato le carte.

Non ci sono ostacoli di tipo urbanistico per realizzare la moschea nel terreno agricolo di viale Nenni. Un posto comodo, servito dalla tramvia. La cifra che la comunità musulmana dovrebbe sborsare è ancora oggetto di trattativa anche perché poi c’è da considerare che serviranno i soldi per la realizzazione. Ma l’imam potrebbe trovare un accordo. Già che al bando per l’acquisto del terreno di viale Europa, andato all’asta per la terza volta nel 2016, dopo due chiamate andate deserte, la comunità partecipò offrendo 750mila euro. Che non furono abbastanza per aggiudicarsela. Una stranezza mai chiarita.

Ora nessuno può più permettersi passi falsi. C’è il tempo necessario per presentare le osservazioni al Piano operativo comunale (il nuovo regolamento urbanistico). E per cambiare la destinazione d’uso agricolo del terreno, senza difficoltà di sorta.

Basta che le idee siano chiare. Da tutte le parti.

Diversamente ci si ritroverà di nuovo con l’ufficiale giudiziario alle porte, a fare i conti con le questioni di ordine publico.

Oppure a dover cercare spazi abbastanza grandi per ospitare i fedeli durante il periodo del Ramadan, che l’anno prossimo cpmincerà il 22 marzo per concludersi la sera del venerdì 21 aprile. Un periodo in cui i circa 30mila fedeli frequentano ancora più assiduamente i luoghi di preghiera. In particolare il venerdì e nella giornata di chiusura.

La realizzazione della moschea consentirebbe di chiudere la partita con l’ex garage di borgo Allegri dove anche le condizioni di siurezza non sono ottimali, nonosntante i lavori effettuati. E anche di alleggerire i centri di preghiera, in particolare quello di via della Casella che aveva sollevato un polverone di polemiche, finite anche in consiglio comunale, per il montaggio di una tensostruttura che i condomini del palazzo non avevano gradito.

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