
di Andrea Spinelli
"Qualcuno dice che l’ho fatto per questioni di ego, ma non è così", assicura Tony Hadley, in concerto alla Tuscany Hall sabato prossimo con la sua Fabulous TH Band, parlando del suo definitivo addio a quegli Spandau Ballet più presenti in repertorio che tra gli affetti. "La verità è che la vita di gruppo per me non era più divertente come prima".
È vero che l’unico Spandau con cui parla ancora è Steve Norman?
"Con lui conosciamo da sempre perché sua madre era la migliore amica della mia. Sono stato l’unico della band che ha invitato al suo funerale. Steve ha partecipato pure ad una tappa di questo tour nel Regno Unito ed è stato davvero adorabile".
Al Tuscany Hall festeggia quarant’anni di palcoscenico.
"…che per via del Covid sono diventati 42. Ho viaggiato dall’Australia alle Filippine,Nuova Zelanda, Giappone per concludere questo tour celebrativo in Italia con le canzoni che il pubblico vuole ascoltare. Ma per dare un assaggio di futuro ne aggiungo pure qualcuna nuova".
Bilanci?
"Quello di uno show un po’ pazzo che ora ripropone il Tony Hadley ventenne di Top of the Pops e un minuto dopo il sessantaduenne di oggi. Nello spettacolo, infatti, il tempo scorre in fretta come ha fatto nella mia vita. Essere sopravvissuto per 40 anni in un organismo in continua mutazione come lo showbusiness rimane straordinario".
Ha inciso con Caparezza in “Goodbye Malinconia”, con Nina Zilli in “The fair tales of New York”.
"Due opportunità che mi sono arrivate da contatti discografici e amici comuni. È stato fantastico lavorare con due grandi artisti italiani così diversi fra loro".
Nel 2019 ha raggiunto Arisa al Festival Di Sanremo per condividere la sua “Mi sento bene”.
"Sanremo è folle, ricordo ancora le scene in strada nell’87 con gli Spandau e c’erano pure i Duran Duran. Ma è una follia che mi piace, soprattutto con l’opportunità di cantare con voci speciali come quella di Arisa. Non per niente il Festival è la più grande manifestazione canora italiana e forse del mondo".
Momenti di gloria?
"Quelli vissuti a 20 anni conoscendo eroi della mia adolescenza come Queen, David Bowie, Roxy Music, Rod Stewart. E poi i successi di classifica, con gli Spandau al numero 1 nel Regno Unito, e nella Top 5 Usa".