Tesoro multe, gli appelli "Strisce autoilluminanti e dossi anti velocità Adesso i soldi ci sono"

L’associazione Guarnieri chiede un piano chiaro. Plauso del centrodestra. Forza Italia: "Investiamo in un commissario che studi le strategie". Draghi (FdI): "Il pirata da punire è quello che va a 90 orari, non a 56"

di Emanuele Baldi

I soldi ci sono – forse mai come quest’anno anche alla luce delle ’performance’ stellari dei quattro nuovi velocar cittadini (396.699 contravvenzioni, il quintuplo di quelle elevate in tutto il 2021 e senza calcolare gli ultimi quattro mesi del 2022) – quindi stavolta per combattere gli incidenti e difendere i fiorentini dalle insidie della strada serve un vero piano ad hoc, una "cabina di regia" per usare le parole di Stefano Guarnieri, presidente dell’associazione che porta il nome el figlio Lorenzo morto in un tragico scontro alle Cascine nel 2010, che ieri su La Nazione ha invitato il Comune a darsi da fare. D’altronde l’emergenza c’è ed è concreta. Lo stesso sindaco Dario Nardella l’estate scorsa aveva parlato di "numeri terribili" davanti ai sei morti e 1.200 feriti nei quasi duemila sinistri avvenuti in città nei primi sei mesi dello scorso anno. L’imput di Guarnieri, che chiede tra le altre cose di reinvestire i soldi delle contravvenzioni "lavorando in modo coordinato sulle 3E" come dicono gli Inglesi, ovvero "Education - educazione e comunicazione; Enforcement - norme e controlli; Engineering - tecnologia e infrastrutture".

D’accordo con Guarnieri è il capogruppo di Forza Italia in Regione Marco Stella, da sempre in prima fila per la sicurezza sulle strade. Per l’esponente del centrodestra, secondo il quale "il 100% dei proventi delle multe vanno destinati alla sicurezza stradale", a Firenze "serve un Commissario indipendente che si occupi dell’intera partita sicurezza". "Palazzo Vecchio dispone di una cifra importante, con cui si possono intraprendere diverse opere e realizzare progetti di prevenzione stradale, sia sul fronte dell’educazione che a livello di accorgimenti tecnici e ingegneristici sulle strade – prosegue Stella – Ricordiamo che l’Unione Europea chiede agli Stati membri di ridurre del 50% entro il 2030 i morti e i feriti gravi sulle strade, rispetto al 2020. Che a Firenze significa scendere sotto i 4 morti all’anno per violenza stradale, come ci ricordava ieri su La Nazione Stefano Guarnieri". Per questo "occorre dunque una figura commissariale indipendente".

"A Firenze – insiste Stella – ci sono tante cose da fare. Su tante, troppe strade e viali mancano i dissuasori di velocità, i dossi, e anche laddove ci sono, spesso versano in cattive condizioni. I dossi sono un importante deterrente. Per non parlare delle strisce pedonali, ce ne sono troppe sbiadite, quasi invisibili. Palazzo Vecchio dovrebbe poi prendere in considerazione di utilizzare la vernice fluorescente autoilluminante, che viene utilizzata con successo in diversi Paesi europei, e mettere in sicurezza itinerari e percorsi ciclabili e pedonali. Servono anche semafori intelligenti, e più illuminazione".

Polemico il capogruppo di Fratelli d’Italia in Palazzo Vecchio Alessandro Draghi che premette: "Le multe devono essere come il carcere educativo non repressivo. Chi percorre a 57 chilometri orari il viale etruria non è un criminale che va subissato di sanzioni, diverso chi va a 8090 all’ora quello va perseguito". E poi: "Il problema è che il Comune è dipendente dalle multe per i bilanci, quello che riguarda la sicurezza è solo un supplemento"

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