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Tav, Osservatorio al lavoro Fortezza, monumenti, edifici Cinquecento prescrizioni da far rispettare alle ditte

Dall’arco dei Lorena alle fognature del Poggi. Tutte le verifiche dell’ente

Tav, Osservatorio al lavoro Fortezza, monumenti, edifici Cinquecento prescrizioni da far rispettare alle ditte

Cinquecento prescrizioni per la Tav. È il maxi pacchetto di ‘doveri’ delle ditte costruttrici su cui l’Osservatorio Ambientale del Nodo di Firenze dovrà vigilare da ora fino a tutta la durata dei lavori di scavo delle due gallerie parallele da 7 chilometri l’una nel ventre di Firenze, tra le stazioni di Rifredi e Campo di Marte. Alcune prescrizioni sono state decise dall’Osservatorio stesso, le altre dalla conferenza dei servizi e in sede di valutazione di impatto ambientale dell’opera. Serviranno a tutelare la città, i suoi edifici e i monumenti dalle possibili conseguenze dello scavo che avverrà a 20 metri di profondità nel ventre di Firenze.

È solo una parte dell’azione di monitoraggio svolta dall’Osservatorio, formato da Ministero dell’Ambiente, dei Trasporti, Rfi, Regione, Comune, Metrocittà, ricostituito l’anno scorso e già al lavoro in vista del via ai lavori della fresa Iris a luglio. Ma quali sono i fronti più caldi su cui dovrà vigilare? Il primo è la zona di piazza della Libertà e viale Lavagnini, finita al centro dell’ultimo vertice dell’Osservatorio.

Qui la pietra e gli elementi in marmo dell’arco di trionfo dei Lorena saranno osservati speciali. Quando il muso di Iris si avvicinerà in zona, probabilmente a fine estate, saranno completati dei lavori di consolidamento del monumento, oggi sottoposto a ristrutturazione. L’obiettivo: azzerare la possibilità di cedimento o danno, anche minima, agli stucchi e ai marmi dell’arco risalente al 1737. Nel mirino anche l’antico sistema fognario del Poggi che scorre sotto viale Lavagnini, l’Osservatorio è infatti al lavoro per completare il lavoro di georeferenziazione di tutte le fognature del viale. Nel sottosuolo invece le prescrizioni dell’organo di controllo riguardano la riduzione di eventuali ’effetti diga’, cioè la possibilità di innalzamenti di falda a monte e abbassamenti a valle delle opere sotterranee. La soluzione: la realizzazione di una serie pozzi aggiuntivi che riescano a dare continuità alla falda acquifera.

I lavori di consolidamento potrebbero riguardare anche la Fortezza da Basso e i suoi bastioni. Il piano di cantierizzazione sarà per quest’area sarà aggiornato dall’Osservatorio nei prossimi giorni con nuove regole da rispettare. Fra queste anche la presenza di attrezzature per ’iniettare’ malta cementizia sotto il terreno della Fortezza nel caso fosse necessario, al passaggio della fresa. Intanto sul fronte della stabilità degli edifici, dopo i nuovi testimoniali di stato rifatti nel 2022, cioè le perizie tecniche che ’fotografano’ lo stato degli edifici che si trovano sul tragitto di Iris, l’Osservatorio svolgerà anche un’azione di monitoraggio topografico. Sia con strumenti da terra che rileveranno costantamente spostamenti minimi, sia verticali che di rotazione deli edifici. Verificando che questi siano nell’ordine delle soglie attese dal progetto. Si vigilerà anche dall’alto grazie al controllo dei radar satellitari: lo stesso sistema, per capirsi, utilizzato dopo il crollo di Lungarno Torrigiani per monitorare la strada e Ponte Vecchio.

Attraverso i satelliti, giornalmente, l’Osservatorio potrà controllare la posizione esatta dell’edificio con una definizione maggiore rispetto agli strumenti di ’terra’. Durante le prossime settimane l’organismo, attraverso il sito produrrà nuova documentazione in vista dell’avvio dei lavori. Intanto è già aperto in via Circondaria, 23 l’Infopoint dedicato al passante Av che rientra nell’ambito del progetto Cantieri Parlanti di Rfi.

Claudio Capanni