Ilaria Ulivelli
Cronaca

Tamponi, una via crucis di dubbi Scoppia la rivolta a Ponte a Niccheri

Alcuni primari ottengono dalla direzione Asl che le analisi vengano effettuate a Careggi e non dal privato Nel parcheggio, drive thru per i dipendenti. Mentre dovrà essere potenziata l’offerta per fare 50mila test

Tamponi, una via crucis. Tra chi è in attesa di effettuare il doppio prelievo per attestare la guarigione e chi si deve sottoporre alla verifica dopo essere risultato positivo al test molecolare, ci sono quelli che ci stanno provando in un’altalena di risultati, tra positivo, negativo e debolmente. Uno stillicidio. Un po’ per le caratteristiche del virus, un po’ per la sensibilità del tampone che, ormai è noto alla comunità scientifica, ha i suoi limiti, pur restando l’unico test considerato attendibile per la diagnosi di Covid.

In letteratura, quella accumulata dall’esperienza sinora, la sensibilità del tampone con prelievo nasofaringeo non va oltre il 70% per una serie di criticità che si presentano nelle varie fasi, partendo dal prelievo e arrivando al momento finale dell’esito della fluorescenza.

Intanto all’ospedale di Ponte a Niccheri è scoppiata una piccola rivolta. Alcuni primari hanno chiesto e ottenuto dalla direzione dell’Asl Toscana centro che i tamponi effettuati nel presidio venissero processati dal laboratorio di Careggi (dove l’analisi costa 80 euro a tampone) e non dal privato Sylnab (50 euro). I motivi? Attese troppo lunghe per ottenere la risposta e risultati ballerini che avrebbero costretto gli operatori a ripetere il test anche quattro-cinque volte a molti pazienti. Contro Synlab e contro l’affidamento del servizio al privato (un appalto da 7 milioni di euro), si è scagliato anche il sindacato Cobas che, con Andrea Calò, ha espresso forti perplessità sull’attribuzione della gara, avvenuta in tempi rapidissimi. Come tutti gli affidamenti, soprattutto nelle fasi iniziali della pandemia, quando i tamponi mancavano più del pane in guerra. Calò sostiene che il laboratorio di Ponte a Niccheri sarebbe stato in grado di svolgere un lavoro più rapido e migliore del privato e chiede il motivo per cui non sia stato coinvolto, visto che i prelievi ordinari erano diventati un numero piccolissimo da evadere

Successivamente anche i vertici dell’Asl Toscana centro, in realtà, sono dovuti intervenire con richiami ufficiali al contratto, perché pare che Synlab non abbia risposto con la potenza di fuoco garantita al momento della stipula dell’accordo. Soprattutto ci sono stati problemi per il flusso dei dati sulla piattaforma elettronica.

Intanto è partita l’esecuzione di tamponi ‘drive thru’ per i dipendenti dell’ospedale nel piazzale del parcheggio. Ma il discorso tamponi è un capitolo aperto. Perché, se non aumenteranno i contagi, la Toscana dovrà prepararsi a farne circa 100mila nel prossimo mese: di questi, la metà toccheranno all’Asl Toscana centro. E siamo al minimo. Per questo la Regione sta pensando di potenziare l’offerta, anche con l’acquisto di nuove macchine o la riorganizzazione di alcuni laboratori.