Covid, stop isolamento, certificati in ritardo. I disagi di chi vuol tornare alla vita

L’odissea di chi è positivo dopo 21 giorni di quarantena e non ha sintomi da almeno una settimana. La legge prevede che si possa uscire, ma viene chiesta l’attestazione dell’Asl

Uscire dalla quarantena non è facile, per chi è ancora positivo ma non contagioso

Uscire dalla quarantena non è facile, per chi è ancora positivo ma non contagioso

Firenze, 24 novembre 2020 - Quarantene infinite e pazienti ormai insofferenti all’isolamento che chiedono di essere "liberati". Un altro fenomeno scatenato dall’emergenza pandemica è quello delle attese per chiedere l’attestazione di fine quarantena, rilasciata dall’Ausl. Il documento viene dato a due tipi di pazienti: soggetti in isolamento privi di sintomi da almeno 3 giorni e con tampone negativo dopo 10 giorni dal test positivo, ma soprattutto soggetti ancora positivi dopo 21 giorni di isolamento, privi di sintomi da almeno una settimana e non immunodepressi.

La normativa nazionale prevede infatti che anche in questo secondo caso i soggetti in questione possano uscire visto non essendo comunque più contagiosi. Ma mentre nel primo caso (pazienti con tampone negativo) basta solitamente il risultato del test e il certificato medico per riprendere le proprie attività, nel secondo è rigorosamente richiesta (a scuola come a lavoro) l’attestazione dell’Igiene Pubblica dell’Ausl.

Difficile avere al momento una casistica completa ma il fenomeno sembra interessare migliaia di persone: da quanto la questione è emersa e la Ausl Toscana Centro ha creato, il 20 novembre, una mail dedicata, sono arrivate 5.600 richieste in tre giorni, mandando in sovraccarico il sistema informatico. Gli uffici sono riusciti a rispondere a 717 persone e a gestire 1.740 mail mentre gli altri utenti sono al momento in attesa. "Ho fatto il tampone il 13 ottobre, dopo due giorni di sintomi – spiega Sergio, odontoiatra di Firenze – e sono risultato positivo. Da allora ho avuto sintomi per 4-5 giorni, fortunatamente senza andare in ospedale. Poi sono scomparsi ma non mi sono mai negativizzato. Ho mandato decine di solleciti e solo dopo l’attivazione del servizio della Ausl sono stato liberato. Adesso sto aspettando il tampone negativo per riprendere la mia attività lavorativa, che pure potrei già svolgere per legge".

Per gestire le richieste dei certificati di fine isolamento è dunque ora attivo l’indirizzo mail [email protected]. Gli interessati possono scrivere dichiarando le proprie condizioni e il recapito telefonico. Per la gestione di questa casistica l’azienda sanitaria ha costituito un team dedicato, composto da medici e studenti iscritti alla facoltà di medicina, attivo dal lunedì alla domenica nella centrale di tracciamento alla Fortezza da Basso di Firenze. "Abbiamo ritenuto necessario attivare un percorso specifico per accelerare la risposta alle numerose segnalazioni e richieste – spiega Renzo Berti, direttore del Dipartimento Prevenzione della Ausl Toscana Centro - per fornire risposte in tempi più rapidi ed eliminare le attese". È bene ricordare che la durata dell’isolamento decorre dal momento della comparsa dei sintomi o, per gli asintomatici, dal test che ha determinato la diagnosi. In ogni caso, anche dopo essere stati ‘liberati’ è opportuno proseguire gli accertamenti diagnostici fino alla negativizzazione.  

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