Sparò alle Cascine, agente si suicida in cella

A maggio era stato arrestato per il tentato omicidio di un immigrato che rimase ferito al parco. Il poliziotto ci aveva già provato

L’immigrato ferito al parco delle Cascine

L’immigrato ferito al parco delle Cascine

Firenze, 9 luglio 2022 - Il poliziotto di 46 anni, detenuto a Sollicciano per il tentato omicidio di un gambiano alle Cascine, si è tolto la vita ieri nella sua cella. Il decesso è avvenuto nel pomeriggio. I sanitari del 118, chiamati dalla sicurezza del carcere, hanno constatato la morte intorno alle 18. L’agente occupava una cella da solo. Secondo quanto trapela, si sarebbe impiccato. La procura, con il pm di turno Alessandra Falcone, è stata informata dell’accaduto e probabilmente disporrà l’autopsia e ogni accertamento necessario a ricostruire le modalità con cui l’agente ha posto fine alla sua vita.

Ci aveva già provato la sera dopo i fatti, quando era ancora agli arresti domiciliari. Così, almeno, riferì al giudice: "Stanotte mi sono messo un sacchetto in testa e ho cercato di uccidermi, poi ho desistito. L’ho fatto per i sensi di colpa e per la vergogna. Mi vergogno molto di quello che è successo". Dal 10 giugno scorso, dopo una resistenza ai carabinieri, era stata disposta la misura in carcere.

L’agente di polizia era comparso giovedì mattina davanti al gup Giampaolo Boninsegna per assistere all’incidente probatorio, formula processuale con cui sono stati sentiti la presunta vittima della sparatoria di cui lo scorso 19 maggio il poliziotto si era reso protagonista. I suoi legali, gli avvocati Marco Calabrese del foro di Bari e Ilaria Nannini di Firenze, avevano tentato alcune strade per una misura più leggera o una diversa detenzione.

"Avevamo fatto richiesta per il carcere di Santa Maria Capua Vetere - dichiara l’avvocato Calabrese - e comunque era sempre sotto osservazione. Cercheremo di far luce su questa vicenda". Il poliziotto, grado di assistente capo, era arrivato da poco alla questura di Firenze quando avvenne la sparatoria alle Cascine. Era stato trasferito qui dalla questura di Rimini, dove aveva avuto alcuni problemi disciplinari.

Nella vicenda di cui era accusato, avrebbe ferito con un coltello un uomo del Gambia e gli avrebbe sparato almeno due colpi di pistola. Nell’udienza di giovedì mattina, è emerso che il primo dei due spari sarebbe stato diretto alla figura. Oltre alla denuncia e all’arresto, la polizia di Stato lo aveva sospeso dall’organico.

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