
Le immagini delle telecamere di sicurezza installate a scuola
Firenze, 6 giugno 2018 - I buoni educatori colgono al volo i cattivi segnali. E per cercare di salvaguardare la salute e l’integrità dei ragazzi ritengono che tutti i mezzi leciti devono essere utilizzati. Quando saranno più grandi, magari, capiranno che tuttoquello che è stato fatto era per il loro bene. Ed ecco il motivo delle telecamere nascoste nei corridoi dei bagni di scuola per contrastare spaccio e consumo di droga.
Nei giorni scorsi la polizia ha effettuato delle perquisizioni delegate dalla Procura dei Minori presso il Tribunale di Firenze a casa di alcuni studenti sospettati di aver ceduto (o comunque consumato) droga nei bagni dell’istituto professionale Leonardo da Vinci in via del Terzolle.
L’operazione, coordinata dalla Procura dei Minori e condotta dalla sezione anbtidroga della Squadra Mobile di Firenze, diretta dal vicequestore Maria Assunta Ghizzoni, è partita a seguito di alcune segnalazioni relative ad un presunto spaccio di stupefacenti che avrebbe avuto come scenario proprio i bagni dell’istituto scolastico. La vicenda è stata presa molto seriamente dagli inquirenti e in poco tempo la polizia, su imput della Procura Minorile, ha piazzato videocamere nei corridoi dei bagni e negli antibagni della scuola. A memoria di cronista è la prima volta in assoluto che una simile misura nella lotta alla droga cosiddetta leggera, viene adottata in una scuola.
L’iniziativa non ha tardato a rafforzare i sospetti degli investigatori: alcuni studenti sono stati ripresi proprio mentre - secondo gli inquirenti - avrebbero mostrato o, in un caso specifico, verosimilmente ceduto sostanza stupefacente ai loro compagni. «Il passaggio degli involucri è stato filmato in maniera ‘inequivocabile’» spiegano alla procura dei minori che ha coordinato l’inchiesta con grande scrupolo.
L’analisi capillare dei singoli fotogrammi, immagini molto nitide e di ottima risoluzione che non lasciano spazio all’immaginazione, da parte degli agenti della Sezione Antidroga ha poi permesso di focalizzare l’attenzione degli investigatori proprio sui minori ripresi in questi atteggiamenti sospetti.
Gli esperti della Narcotici ritengono che il gruppo finora individuato, trattasse hashish e marijuana. Al momento nel mirino sono finiti 5 studenti del Da Vinci, tutti intorno ai 17 anni che sono stati tutti iscritti nel registro degli indagati anche perché hanno subito una perquisizione a casa.
Nel corso dei controlli, nell’abitazione di uno di loro, il presunto ‘capo’ di questa accolita di giovani spacciatori, sempre presunti ma un po’ in imbarazzo davanti alle immagini e alle prime risultanze dell’inchiesta, la polizia ha scoperto e sequestrato marijuana e una bilancina di precisione. Sono ora al vaglio della Procura dei Minori le posizioni degli studenti coinvolti nell’inchiesta.
Dei cinque studenti indagati, due sono ritenuti più ‘colpevoli’ degli altri infatti sarebbero i fornitori ufficiali, mentre una quindicina di minorenni sono sospettati di avere un ruolo all’interno di questa vicenda. Un ruolo che deve essere ancora definito. La Questura continuerà la sua attività di contrasto allo spaccio di stupefacenti tra i giovani soprattutto quando questa avviene all’interno o in prossimità di scuole. Il fatto poi che siano state sdoganate le telecamere in uno dei luoghi di spaccio più consueti nelle scuole, costituisce anche un deterrente.