"Sono anni che non vedo aprire un negozio ’bello’"

"Sono anni che non vedo  aprire un negozio ’bello’"
"Sono anni che non vedo aprire un negozio ’bello’"

Cecilie Hollberg, direttrice della Galleria dell’Accademia, cosa pensa della proposta di una legge nazionale contro i gadget paccottiglia?

"Ne sono felice. Mi batto fin dal 2017 su questo fronte, appoggiandomi al Codice dei beni culturali che purtroppo è un po’ datato. Quell’anno il tribunale di Firenze riconobbe lo stop all’uso commerciale dell’immagine del David".

Segno che la sensibilità sull’argomento sta aumentando?

"Sì, questo dimostra lo sdegno e la riprovevolezza di tanti verso lo sfruttamento commerciale delle opere d’arte. La tutela dell’immagine dei beni culturali sta lentamente prendendo piede".

La politica è arrivata buon ultima?

"Il fatto che l’interesse della classe politica sia alto sul tema è molto importante. A prescindere dall’appartenenza a questo o a quel partito: è il segnale che stiamo capendo che a rimetterci è l’identità comune che viene svilita".

Quali sono le maggiori offese a Firenze che ha visto?

"Non scendo nei particolari, ma negli ultimi anni non ho visto aprire un negozio che possa considerarsi bello in città. Si vedono soltanto leather shop, venditori di souvenir e di dolciumi, i cosiddetti sweeties and candy. Forse questi ultimi sono una specialità italiana o fiorentina? Non credo proprio.

Secondo leì c’è stato anche un problema nei controlli finora?

"La situazione avrebbe dovuto essere gestita già decenni fa. Finalmente nel 2017 siamo riusciti ad ottenere una vittoria in tribunale. Adesso qui cerchiamo di portare avanti i controlli, ma certamente, a livello nazionale serve una norma apposita e che questa norma venga fatta rispettare".