Sindaco Di Giorgi si candida "E’ il momento delle scelte"

L’ex vicepresidente del Senato spariglia le carte nel Pd. "Decideranno gli elettori. Primarie, non c’è altra strada. Non ci si può affidare a equilibrismi di corrente".

Sindaco Di Giorgi si candida  "E’ il momento delle scelte"

Sindaco Di Giorgi si candida "E’ il momento delle scelte"

di Ilaria Ulivelli

Irrompe sulla scena a elezioni amministrative in corso, sparigliando le carte in casa dem. "Ho deciso di candidarmi a sindaco", dice con un gran sorriso Rosa Maria Di Giorgi. Ma perché proprio ora, non può non immaginare di mettere in difficoltà il partito scendendo in campo senza condividere la decisione, ma forse è rimasta scottata dalla decisione del Pd di non ricandidarla al parlamento da uscente ed ex vicepresidente del Senato. "No, non è così – spiega con serenità – Lo dico adesso perché ci si avvicina alle elezioni a sindaco e io sono tornata a Firenze dopo dieci anni di esperienza in parlamento, quella maturata precedentemente da amministratrice e nel mio lavoro di ricartrice del Cnr. Vorrei mettere tutto questo patrimonio al servizio della città e buttarmi a capofitto a risolvere i problemi della gente, la cosa che mi riesce meglio".

Insomma non c’è "alcun senso di rivalsa", "ho fatto due legislature piene in parlamento, sono stata vicepresidente del Senato: è stata un’esperienza nobile, impegnativa ed entusiasmante", ma fare il sindaco è "un punto di arrivo per me", dice Di Giorgi. "Dunque sarà un onore grandissimo se i cittadini vorranno scegliermi".

Nel totosindaco ancora molto acerbo il nome di Di Giorgi non era, almeno sinora, tra quelli più gettonati. "Ho immaginato di doverlo dire adesso, anche perché me lo hanno chiesto in tanti nel mondo delle associazioni, in quello universitario, negli ambienti sociosanitari", spiega l’ex parlamentare che ha cominciato la sua carriera politica dopo aver ricoperto il ruolo di capo di gabinetto del sindaco Mario Primicerio.

In qualche modo, buttandosi nell’agone, indica al Pd il percorso delle primarie. "Questo è certo – sostiene – Il nostro partito ha questo sistema di grande democrazia. E non è sicuramente il momento di tornare indietro. All’uscita di un doppio mandato del sindaco si fanno prima le primarie di partito, poi, se ce ne sarà necessità, quelle di coalizione". Proprio sulle primarie Di Giorgi chiama in causa Elly Schlein, "non l’ho sostenuta al congresso ma guardo con grande interesse e apprezzamento lo spirito innovativo: con lei il Pd cresce". Per questo dico che non è il momento di scegliere "con equilibrismi di corrente" o imporre nomi selezionati dalle "oligarchie di partito".

"Ci vuole molta energia per fare il sindaco e lo so benissimo, avendo una famiglia con tre figli, e avendo sempre lavorato". Ma ha un’idea precisa di ciò di cui Firenze ha bisogno, Rosa Maria Di Giorgi. "Lavoro di qualità, lavoro protetto, lavoro per le donne. Servizi per rispondere alle esigenze di una città che sta cambiando e poi tutta l’attenzione possibile ai giovani, ai bambini, agli studenti, a scuola, formazione, Università: perché siamo una città universitaria".

E poi è necessario occuparsi della cultura. "Serve cultura, anche fare cultura, tanta cultura: non solo conservare, ma produrne. E’ il modo per essere sempre vivi e per fare scelte ponderate – spiega – Conoscenza e sviluppo, innovazione e rispetto delle nostre antiche tradizioni artigiane". La ricetta per Di Giorgi è in questo mix, "nell’equilibrio che l’ha sempre contraddistinta Firenze potrà crescere. E’ una città particolare, diversa da tutte le altre e ha bisogno di ritrovare se stessa e la sua identità di città universale, patrimonio dell’umanità. Una sfida per cui mi sento pronta".

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