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Sgombero del Centro Sociale 'Corsica 81', la legalità ritorna a Firenze

In Firenze, un immobile occupato abusivamente da militanti anarchici è stato posto sotto sequestro preventivo e sgomberato. Un presidio permanente è stato allestito in piazza Damazia. Il sindaco e l'assessora alla Sicurezza hanno accolto con favore l'operazione.

di Pietro Mecarozzi

’Fiori cresciuti dai sampietrini’. È questo l’inciso graffittaro, carico di disubbidienza, che si trova sopra la porta dell’immobile di via Ponte di Mezzo 32 che da aprile 2022 è occupato dai militanti anarchico autonomi (in tutto una quindicina) del centro sociale ’Corsica 81’. Ieri, su delega della Direzione distrettuale antimafia di Firenze, l’edificio è stato posto sotto sequestro preventivo dalla Digos e il centro sociale sgomberato. Almeno in parte.

Sul tetto del palazzo, dove le forze dell’ordine non possono intervenire per l’alto rischio dell’operazione, si sono stabilizzati, con tanto di materassi e viveri di prima necessità, due militanti del movimento anarchico che caldeggia apertamente la causa di Alfredo Cospito, il terrorista detenuto con il 41 bis, e ne pretende la scarcerazione (come confermano le frasi scritte su uno striscione appeso alla finestra).

Un fortino (quello sul tetto) inespugnabile per le forze dell’ordine – l’operazione di sgombero a quell’altezza sarebbe troppo rischiosa –, collaudato già in altre occasioni e preparato da tempo, come confermano i legali dei proprietari dell’immobile, che con l’ausilio di un drone hanno nel tempo monitorato le condizioni dell’edificio.

"La denuncia della proprietà è scattata a novembre 2022 – spiega l’avvocato Antonio D’Avirro –, ma lo sgombero fissato per marzo 2023 è slittato a oggi". Mentre il provvedimento del gip per il sequestro era stato emesso il 28 novembre scorso. Perché si atteso così tanto? Le motivazioni sono da chiarire, anche se dalle prime indiscrezione le cause del rinvio sarebbero legate all’instabilità che il tema Cospito e 41bis aveva creato nei primi mesi del 2023 e al timore di una possibile reazione violenta degli occupanti.

Reazione che del resto c’è stata anche ieri, in quanto le poche persone presenti nel centro sociale durante lo sgombero degli agenti hanno richiamato all’ordine una trentina di militanti, che dopo cori e proteste sono anche arrivati allo scontro con il nucleo antisommossa della polizia. Momenti concitati anche quando la polizia ha liberato l’incrocio stradale spingendo via gli anarchici che ostacolavano il traffico, mentre una manifestante di 30 anni è stata arrestata con l’accusa di resistenza e lesioni a pubblico ufficiale per aver colpito con un calcio al volto un poliziotto.

Gli stessi occupanti si sono poi spostati nei giardini di via Mariti, per un "presidio solidale agli gli occupanti del tetto", si legge sulle pagine social dell’universo anarchico. Che in più post lanciano anche un appello: "Portate idee e materiale da campeggio per allestire il presidio permanente in piazza Damazia". E domani "tutti sotto il tribunale per sostenere G. (la ragazza che ha aggredito il poliziotto) che verrà processata per direttissima", continua il post.

Toni entusiasti invece da Palazzo Vecchio: "Lo sgombero in via Ponte di Mezzo – esordisce il sindaco Dario Nardella – lo abbiamo voluto e supportato. Attendiamo la conclusione dell’operazione che fin dall’inizio sapevamo essere difficile e complessa, ma la legalità è l’unica strada per una comunità". Dello stesso avviso anche l’assessora alla Sicurezza Benedetta Albanese: "Accogliamo con favore questa operazione perchè vuole ripristinare la legalità in un immobile occupato abusivamente".Dal versante procura, invece, l’iniziativa viene collocata "nel quadro di una più ampia azione concertata con l’autorità di pubblica sicurezza, al fine di coniugare le esigenze investigative e quelle di ordine pubblico, e che ha visto l’esecuzione di plurimi decreti di sequestro preventivo di edifici occupati abusivamente". Tra questi, il 17 giugno scorso, anche l’hotel Astor di via Maragliano dove è scomparsa la piccola Kataleya.

Terminate le operazioni, le entrate dell’immobile verranno murate, così da evitare analoghe situazioni.