Sfide interne al Pd, Iv si insinua Ecco la vera battaglia di Firenze

Nardella mattatore dei Dem con Gianassi e Fossi candidati nei collegi blindati. FdI non è in corsa. Frizioni con la Bonafè: in ballo la segreteria. E su Palazzo Vecchio l’ombra delle preferenze a Saccardi

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La sfida che si sta consumando in questi giorni a Firenze non è solo per il rinnovo del Parlamento. Il quadro politico fiorentino, i sondaggi delle scorse settimane lo hanno confermato, resta colorato di rosso nonostante le complicazioni dell’indigesto Rosatellum. La vera battaglia che si combatterà nelle urne fiorentine è piuttosto quella per il futuro Mentre Il Pd naviga in mezzo alla tempesta, l’Italia Viva di Renzi sgomita per insinuarsi nelle crepe Dem con la campionessa di consensi Stefania Saccardi: con un buon risultato potrebbe correre da sindaco. Intanto il centrodestra, che si prepara alla valanga di voti nazionali, qui ha scelto il basso profilo senza candidati di sfondamento nei collegi uninominali.

Sulla tolda del Pd fiorentino, per cercare di salvarlo dalla caduta libera dei sondaggi nazionali, è salito d’imperio il sindaco Dario Nardella. Ma questo ha finito col creare frizioni con la segretaria regionale del partito, l’europarlamentare Simona Bonafè. All’origine della tensione la scelta dei candidati per i collegi ’blindati’ cittadini: Nardella si è precipato a Roma per difendere i ’suoi’ candidati Federico Gianassi e Emiliano Fossi. Uno dei due rischiava di saltare per far posto a un altro dei paracadutati del partito nazionale. Bonafè non ha gradito l’intromissione (che di fatto ha scavalcato a piè pari il suo ruolo di leader regionale) e da quel momento fra i due la tensione è salita. Gelo confermato anche domenica scorsa con la plateale assenza della segretaria regionale all’unica grande manifestazione organizzata dal Pd fiorentino in città. Ufficialmente Bonafè, che fino all’ultimo aveva confermato la sua presenza, non ha fatto in tempo a partecipare perché impegnata a Grosseto in un altro appuntamento elettorale. All’Isolotto, comunque, non si sono viste lacrime per la sua assenza e il dato di fatto resta: Nardella e Bonafè hanno perso la sintonia. Persino sulle agende.

Il sindaco del resto da un po’ di tempo non fa mistero di volere a tutti i costi una grande affermazione del Pd in riva d’Arno. Se la vittoria sarà sostanziosa saprà poi farla valere sui tavoli romani che discuteranno di quella che, a ruota del crollo Dem, sembra l’inevitabile successione a Letta. Chi non fa mistero di essere in corsa per la poltrona del segretario è Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna, uno dei leader di Base riformista (corrente defenestrata a Firenze con l’esclusione di Luca Lotti), che ha già detto di pensare a un ticket con una donna. E Simona Bonafè potrebbe aspirare al ruolo.

Sottotraccia, ma nemmeno troppo, per il ruolo di leader nazionale si muove però, con incursioni elettorali in tutta la penisola, anche Dario Nardella che gode di buona visibilità nel partito e punta a surclassare Bonaccini con un pienone di voti ottenuti a Firenze e nell’area metropolitana.

Sullo sfondo della disfida interna al Pd si muove nel frattempo l’Italia Viva di Renzi. Mentre il Pd litiga sulla candidatura della ’straniera’ Ilaria Cucchi della divisiva Sinistra Italiana nel collegio uninominale per il Senato della Piana, chi sta macinando chilometri, forte di anni di lavoro e di conoscenza del territorio è la vicepresidente della Regione Stefania Saccardi. La sfida per lei è proiettata verso la fine del mandato Nardella. Se, a prescindere dalla vittoria, si confermerà campionessa di consensi dimostrando sul campo lo sfilacciamento del centrosinistra nell’area fiorentina, potrebbe essere lei la naturale candidata del Terzo Polo alla poltrona di Clemente VII. Il leader Matteo Renzi ci sta già facendo più di un pensierino.

Paola Fichera

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