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Servizi sanitari, ritardi e polemiche: "Mesi d’attesa per un’ecografia"

La storia dell’83enne Antonino che per un accertamento ha passato un’odissea per poi rivolgersi al privato.

Servizi sanitari, ritardi e polemiche: "Mesi d’attesa per un’ecografia"

Due mesi e dieci giorni per un’ecografia. E alla fine ha dovuto farla a pagamento. E’ la disavventura raccontata da un nostro lettore, Antonino Cusumano di 83 anni. Per l’accertamento di un problema di salute, il 22 marzo scorso il medico di famiglia gli ha prescritto l’esame. Niente di complicato, una banale ecografia. "Ho chiamato il cup – racconta Cusumano – mi hanno messo in lista d’attesa. Qualche giorno dopo mi hanno telefonato proponendomi di andare all’ospedale di Pescia. Ho 83 anni, ho ribadito che andare fino a Pescia non era possibile, che avrei preferito restare a Firenze o nei comuni dell’hinterland. ‘La richiamiamo’ mi hanno risposto". Ma nessuno si è fatto vivo. Anzi. Sono passate settimane senza che Antonino Cusumano ricevesse un cenno. "Tre giorni fa ho chiamato il numero della Regione per attivare il percorso di tutela. Mi hanno detto che avrebbero provveduto a riattivare l’azienda per una prenotazione". La chiamata è arrivata quasi subito ma suonava come una beffa. "Mi hanno proposto il 26 giugno di nuovo all’ospedale di Pescia. Questa situazione è totalmente assurda. Alla fine ho pagato 92 euro e ieri mattina sono andato a fare questa ecografia in una struttura privata della zona". Sulle liste d’attesa è possibile rivolgersi al numero verde regionale 800.556060 quando non sia stato possibile attivare il percorso di tutela. Gli operatori prendono in carico la segnalazione, basta essere in possesso di una prenotazione. Il numero verde non è un canale di prenotazione, ma uno strumento di garanzia dei tempi massimi.