Serra Yilmaz, la nuova fiorentina

L’attrice iconica di Ferzan Özpetek ha preso casa in centro: "Una città perfetta per viverci"

Serra Yilmaz

Serra Yilmaz

"Sono diventata fiorentina e ne sono felice. Una città come questa è perfetta per muoversi, ben servita dai mezzi pubblici, la gente è bella. L’atmosfera piacevole e rilassata: qui ho tanti amici e non posso chiedere di più". Serra Yılmaz coi suoi capelli cortissimi e bluette, attrice iconica del regista connazionale turco, Ferzan Özpetek, ha preso casa a Firenze: zona, centro. Già in qualche modo ce l’aveva una specie di casa: cioè il Teatro di Rifredi dove con il regista Angelo Savelli è stata per anni protagonista di uno spettacolo cult come "L’ultimo harem". E ora ci si è proprio stabilita.

Serra cosa l’ha convinta di Firenze?

"Devo dire che ci ho pensato un po’, ero indecisa tra Firenze e Roma. Ma il mio legame a livello sentimentale è molto più importante qui. Aggiungo che Roma ha tutti gli svantaggi di Instabul senza averne i vantaggi. Perchè è estesa, bella ma con trasposrti pubblici non pratici e non puoi fartela tutta a piedi. Per una commissione devi percorrere chilometri. A Firenze hai la possibilità di agiresenza problemi e tutto funziona bene: amo questa sua dimensione umana che se vuoi andare in campagna in 15 minuti ci sei. A Roma è impensabile".

E’ la sua prima casa in Italia?

" Sì anche se la gente si immagina che viva qui da anni, in realtà ci venivo solo per lavorare non ho mai abitato in Italia, ma tra Parigi e Instanbul. Quindi è la prima volta che pago affitto e le mie bollette e mi trovo da dio"-

E come è stata qui la sua quarantena?

"Triste direi perchè ho dovuto interrompere, come tutti del resto lo spettacolo “Don Chisciotte“ con Alessio Boni che è un grande successo, ed è anche saltato “Grisélidis memorie di una prostituta“ altro spettacolo che amo molto. Vedremo piano piano cosa potrà accadere. Ma la situazione non spinge a essere molto ottimista".

Qualche suo collega il blocco l’ha considerato creativo.

"Perchè alcuni pensano che dia la possibilità di creare. Ma io senza avere uno scopo non ci trovo niente di specialmente creativo. Penso che magari questo possa valere per chi scrive, per chi ha la disciplina dello scrivere. Allora sì che può essere un momento creativo. Ma non per un attore, che anzi, vive questo momento con ansia".

Serra, abbiamo visto il teatro sui terrazzi, in streaming.

"Quelli dai balconi io non riesco a chiamarli spettacoli: sono piccole performance e le posso capire. E per me il teatro non può essere fatto in streaming, perchè il teatro esiste se senti il respiro dell’attore, perchè ogni sera tu, spettatore, vedi qualcosa di irripetibile".

E il teatro in tv?

"Nessuno sa riprendere bene con la telecamera il teatro. Eppoi anche se filmato c’è sempre un dettaglio che manca: cioè che non è più teatro".

E tutti gli attori che recitano su varie piattaforme?

"Io sono contraria che si chieda agli attori di fare questo sforzo sul web e non retribuito. Non dobbiamo abituare nessuno ad avere accesso a contenuti che non vengono pagati non lo trovo giusto. Il lavoro va considerato lavoro: anche nei momenti più neri".

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