Scuola, primo giorno di super Green pass Controlli sui docenti, scattano le procedure

Si stima che non abbia la certificazione circa il 10 % degli insegnanti. I dubbi da chiarire e il rischio supplenze. Ieri la protesta del fronte del no

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di Lisa Ciardi

Per ora il problema è principalmente burocratico. Ma fra cinque giorni alle scartoffie potrebbe aggiungersi la difficoltà di trovare supplenti per sostituire i docenti che non intendono vaccinarsi. Primo giorno di obbligo super green pass ieri, anche nelle scuole fiorentine di ogni ordine e grado. Se fino a martedì infatti per insegnare bastava esibire il green pass normale, che poteva essere ottenuto sia con il vaccino che con il tampone, adesso occorre essere vaccinati. L’obbligo, già previsto per medici, infermieri e personale sanitario, è in vigore pure per insegnanti, forze dell’ordine e dipendenti di istituti penitenziari e strutture sociosanitarie anche con ruoli non di cura. Per tutti loro occorre essere in regola con i vaccini, il che significa procedere, in base alle tempistiche previste, alla prima dose, alla seconda e quindi alla terza dose booster. I primi dati confermano le previsioni, ovvero una percentuale di insegnanti non vaccinati che oscilla, a Firenze, tra il 5 e il 10%. E per coloro, fra questi, che ieri sono andati a lavoro è già scattata la segnalazione: in pratica riceveranno dal preside una lettera che li invita a mettersi in regola entro cinque giorni. La questione slitta dunque al 20 dicembre quando maestri, professori e custodi saranno tenuti a esibire almeno la prenotazione del vaccino. In questo caso, fino alla data della somministrazione, potranno continuare a lavorare con il green pass da tampone per poi regolarizzare la loro posizione. E per chi invece non porterà documenti? In questo caso scatterà la sospensione, ma i "no vax" o, come preferiscono definirsi, gli "Insegnanti che dicono no" annunciano battaglia e ieri hanno manifestato indossando maschere raffiguranti il muso di un cane. "Su di noi incombe l’allontanamento dal posto di lavoro – si legge nella nota del Coordinamento Istruzione per la Libertà (Cil) e di Insegnanti che dicono no (Inscdno) - chi prima, chi poi, tutti affronteremo la sospensione. Per questo abbiamo pensato di organizzare un flash mob davanti a due importanti sedi scolastiche del centro, presentandoci come cani che "devono aspettare fuori". Noi però non aspettiamo il ritorno del padrone, noi non entriamo per non avere un padrone. Solo persone molto ingenue possono a questo punto credere che queste misure, dal green pass all’obbligo vaccinale, abbiano un senso sanitario e non esclusivamente politico. Noi, quando saremo stati cacciati, non saremo più qui a difendervia. Adesso vi rispondiamo solo con abbai, guaiti, ululati. E anche ringhiando, magari, e noterete che le nostre maschere sono sì di cani, ma possono assomigliare anche a quelle di lupi o volpi".

Al di là delle proteste, la sospensione dei docenti provocherà sicuramente problemi con le supplenze. Su questi aspetti stanno lavorando i sindacati, cercando anche di risolvere alcuni dettagli burocratici. "Per esempio – spiega Claudio Gaudio, segretario della Cisl scuola di Firenze e Prato – stiamo provando a capire cosa preveda la procedura per chi al momento non sta lavorando. Crediamo che in questi casi l’iter sia rinviabile, eliminando di aggiungere un ulteriore aggravio burocratico, ma stiamo aspettando chiarimenti". "Non abbiamo avuto segnalazioni particolari – spiega Emanuele Rossi, segretario generale di Flc Cgil Firenze – anche perché la nostra posizione a favore dei vaccini è nota. Ci aspettiamo invece qualche problema legato alle supplenze, che emergerà nei prossimi giorni e dopo le vacanze di Natale".

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