
Scaletti regina di Fiesole: "Proposte, non scontri. E così la gentilezza ha prevalso sull’urlo"
Se il centrosinistra si mette insieme, non si divide e non litiga, ha i numeri per vincere.
E’ quanto successo sul colle etrusco, dove Cristina Scaletti ha riunito sotto la bandiera della sua lista civica “Immagina Fiesole”, le tante anime che guardano dal centro verso sinistra, che vanno dal Pd a Italia Viva, da Europa+ ad Alleanza Verdi Sinistra, fino a Ecolò. Ed è così che è diventata sindaco di Fiesole praticamente col 60% dei voti (59,9%), uno dei migliori risultati in Toscana per i candidati sindaco “debuttanti“, esclusi cioè coloro che si presentavano per il secondo mandato.
Sindaco Scaletti, cosa è successo a Fiesole per raggiungere questo risultato?
"In un contesto mondiale dove dominano le guerre e dove soffia un vento forte di polarizzazione, credo sia stato determinante portare avanti una campagna elettorale dove abbiamo scelto di parlare di costruzione e non di distruzione, di proposta e non di conflitto, di unione e non di divisione. Penso che questo abbia ridato alla politica la dignità che ha consentito di arrivare a quel 60%".
In che modo avete fatto questo?
"Proponendo una politica che oltre ad avere una proposta di pace avesse anche un linguaggio di pace. Abbiamo scelto di andare sulla gentilezza invece che sull’urlo. Abbiamo cercato proposte, ma anche lo strumento giusto per veicolarle. E poi abbiamo avuto una coalizione molto ampia, che ha lavorato nella stessa direzione, donne e uomini che hanno creduto in una idea che ora è diventata realtà, ma anche nel modo di costruirla".
Fiesole è un Comune con una fortissima identità, ma anche vicinissimo a Firenze.
"Essere vicini a Firenze, dentro la regione Toscana, così come dentro un contesto nazionale ed europeo, sono valori che non minano l’identità fiesolana che è spiccatissima. Lavoriamo tutti affinché quest’anima sia rafforzata, ma senza isolarci. Vogliamo parlare, avere relazioni importanti da tutti i punti di vista, comprese quelle progettuali, che guardano ai tanti bandi europei".
Il successo della sua coalizione potrebbe essere visto come un piccolo laboratorio politico, viste le tante divisioni a sinistra, anche vicine?
"Abbiamo creduto che essere tutti insieme fosse non solo utile al risultato elettorale nella nostra realtà fiesolana, ma un preciso modo di presentarsi. Il centrosinistra ha bisogno di unione. Tutti noi, nelle diverse anime, abbiamo bisogno di una casa comune, dove se pur nella diversità si possa essere portatori di ricchezze. Aggiungo che sarò il sindaco di tutti, anche di chi non mi ha votato, ovviamente".
Ai suoi avversari cosa vorrebbe dire?
"Che in consiglio comunale saranno importanti le proposte di tutti".
Invece i primi impegni su cui lavorare?
"Abbiamo tante priorità, che sono le scuole, i trasporti, i servizi, le strade, le aree verdi... Appena avrò un dettagliato report della situazione, e coerentemente con il nostro programma, affronteremo i problemi punto per punto".
A chi a Firenze deve affrontare il ballottaggio cosa consiglierebbe?
"Di cercare di unire, perché ce n’è tanto bisogno".