San Lorenzo, un altro incubo. Minacce di morte al dipendente. Poi la fuga con soldi e liquori

Il ristorante "La Madia" preso di mira dai rapinatori all’alba per la seconda volta in tre mesi. Racconta l’addetto alle pulizie: "Mi hanno detto ’Facciamo shopping. La polizia? Chiamala pure’".

San Lorenzo, un altro incubo. Minacce di morte al dipendente. Poi la fuga con soldi e liquori

San Lorenzo, un altro incubo. Minacce di morte al dipendente. Poi la fuga con soldi e liquori

Si sono intrufolati nel ristorante La Madia di via del Giglio, nel quartiere di San Lorenzo, e dopo aver minacciato uno dei dipendenti addetti alle pulizie che era nel locale, sono scappati con bottiglie di liquore, vino e la cassa. Secondo quanto raccontato, tre uomini nordafricani sono entrati nel ristorante qualche minuto dopo le 5.30 di ieri. In due sono rimasti alla porta mentre il terzo uomo, dopo aver minacciato di morte il dipendente, ha messo sotto sopra il locale a caccia di denaro. Con il viso appena coperto da un cappuccio, non trovando altro ha portato via la cassa e alcune etichette. "Mi ha detto: vattene voglio fare un po’ di shopping" ha raccontato a caldo il malcapitato. E, quando il dipendente li ha informati che avrebbe chiamato la polizia, i tre gli avrebbero riposto: "Chiamala pure".

E’ la seconda volta in tre mesi che persone si intrufolano all’interno del ristorante La Madia, all’alba, con i dipendenti dentro. "Ho fatto otto denunce in sei mesi per furti, rapine e tentativi – racconta il titolare Gennaro Fabbrocini – e non è servito a nulla. Infatti, questa volta ho deciso di non andare, sarebbe ulteriore tempo perso. La situazione è veramente fuori controllo, servono posizioni più forti". Il presidente di Confcommercio Firenze Aldo Cursano, che si è recato immediatamente sul posto a portare la sua solidarietà al ristoratore, è una furia: "Per bar, ristoranti, negozi e artigiani, quando le serrande si abbassano, il confine tra legalità e illegalità si assottiglia ed emerge l’altra faccia di Firenze, fatta di violenza e disperazione. Ora basta, non c’è più tempo per le parole". Dopo il presidio davanti alla sede della Regione Toscana, la rete dei comitati torna in strada oggi con un sit in davanti alla prefettura alle 11.30.