’Salviamo Firenze’ è realtà "Stop alla vendita della città"

Depositati in Comune i due quesiti del referendum contro le scelte urbanistiche

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Al via una proposta di referendum dal titolo "Salviamo Firenze", per opporsi "alla continua svendita del centro". Sono stati depositati a Palazzo Vecchio i requisiti referendari della campagna, iniziativa sostenuta anche da Sinistra Progetto Comune e M5s che hanno autenticato le prime firme necessarie per avviare l’iter. Sono due le domande per i fiorentini: nella prima si chiede "di abolire la norma che consente agli immobili prima adibiti a servizi pubblici di passare senza pianificazione urbanistica alla destinazione direzionale"; nella seconda si chiede "l’abolizione della norma che favorisce gli studentati di lusso".

L’obiettivo, ha spiegato Massimo Torelli, uno degli organizzatori, è "dar voce ai cittadini contro la vendita della nostra città". Tra le domande aggiuntive che si fanno anche "Potrai ancora permetterti di vivere a Firenze?" e ancora "Chi vive del proprio lavoro potrà permettersi residenze da 9mila euro al metro quadro?".

La campagna informativa e di ascolto alla cittadinanza partirà il 28 gennaio con un gazebo, dalle 10 alle 13, in piazza Santo Spirito a Firenze. Torelli ha fatto un appello al Comune: "Chiediamo all’amministrazione e al Consiglio comunale – ha spiegato - di procedere velocemente sull’iter che ci porterà alla fase successiva, quella che porterà al via libera per la raccolta dalle 10mila firme previste dal regolamento, da raccogliere in quattro mesi. Confidiamo che il Consiglio comunale indichi al più presto i tre esperti che dovranno fare la prima valutazione giuridica dei quesiti".

"Chiediamo a tutti gli altri gruppi, di maggioranza e di opposizione, di entrare nel merito dei quesiti e unirsi al sostegno da dare al nascente comitato promotore", è la richiesta di fatta da Dmitrij Palagi e Antonella Bundu di Sinistra Progetto Comune e da Roberto De Blasi e Lorenzo Masi del M5s. Nella partita un ruolo importante lo hanno gli studenti: "Noi organizzeremo dei punti informativi anche nelle università – ha precisato Alessandro Garaffi, studente di Scienze Politiche a Firenze -. Anche se non è indispensabile ai fini del referendum, raccoglieremo tutte le testimonianze dei non residenti a Firenze perché anche loro sono effettivamente coinvolti". Niccolò Gramigni

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