
di Stefano Brogioni
FIRENZE
Avrebbero dovuto garantire che dal magazzino dell’Esselunga di via Tevere, all’Osmannoro, stessero alla larga furfanti e malintenzionati. E invece le due “guardie” erano pure i ladri.
Approfittando di una postazione e di un ruolo privilegiato, avrebbero saccheggiato il deposito della grande catena di vestiario, generi alimentari, costosissimi oggetti hi tech.
Fino a quando, però, qualcuno se n’è accorto.
V.F., 46 anni, pugliese trapiantato a Firenze e A.S., 55 anni, fiorentino, entrambi residenti a Firenze e dipendenti di un istituto di vigilanza privata a cui è delegato il compito di garantire la vigilanza dell’hub dell’Osmannoro, devono rispondere di peculato.
Si sarebbero appropriati, rispettivamente, di beni per quasi 4mila euro il primo, per quasi 9mila il secondo.
Merce stipata nel magazzino della catena, pronta a finire sugli scaffali dei vari supermercati ed ipermercati.
A loro, i poliziotti del commissariatodi Sesto Fiorentino, coordinati dal sostituto procuratore Massimo Bonfiglio, sono arrivati indagando su un altro ammanco, pure questo a loro addebitato, riguardante del carburante.
Nello stesso stabilimento, infatti, vi è una cisterna con cui fare il pieno ai mezzi adibiti al trasporto delle merci di Esselunga. E i due indagati, approfittando del fatto di restare soli in guardiola per tante ore, nella notte, ci avrebbero pure loro rifornito le proprie macchine.
I sospetti si erano subito concentrati sui vigilantes, e quando alcuni giorni fa i poliziotti li hanno perquisiti, hanno trovato altre “sorprese”.
A casa e in auto dei due, c’era di tutto. Vestiti, bottiglie di vini pregiati e champagne, detersivi, materiale elettronico: tutto proveniente dal magazzino divia Tevere che i due avrebbero dovuto sorvegliare.
Sequestrate anche delle taniche, che secondo gli inquirenti sarebbero servite per portare via il gasolio dalla cisterna interna.
Il commissariato di SestoFiorentino ha provveduto anche al ritiro delle armi in uso ai due addetti alla sorveglianza, sospesi.
Oltre al processo – la procura ha appeno notificatoloro l’avviso di conclusione delle indagini – rischiano anche la revoca del decreto di guardia particolare giurata.