Saccardi all’attacco. Il Pd replica

La Fiorentina critica il Comune per il restyling dello stadio Franchi con fondi pubblici. La politica tace, tranne rare eccezioni. Polemiche sul finanziamento e la gestione dell'opera.

Saccardi  all’attacco. Il Pd replica

Saccardi all’attacco. Il Pd replica

Sullo stadio Franchi e il restyling la Fiorentina attacca, il Comune precisa e la politica – salvo rare eccezioni – rimane in silenzio. Ed è un silenzio che stupisce perché in questi mesi il tema dello stadio è stato attuale. A prendere la parola è stato prima il coordinatore fiorentino e candidato al Consiglio comunale Francesco Grazzini: "Che vergogna avere iniziato i lavori dello stadio con i soldi pubblici – ha detto -. Così facendo non solo si è fatto un danno al contribuente ma anche un danno alla società e alla squadra. Anche oggi la Fiorentina ha invitato a riflettere sul proseguimento di un’operazione dai contorni quantomeno incerti. Fermiamoci e ripariamo un dialogo serio tra amministrazione e società viola, per il bene dei fiorentini e della Fiorentina. Da anni ormai diciamo che lo stadio non si deve fare con i soldi pubblici ma con i soldi privati, e che i lavori non devono partire se non c’è copertura economica". Ed è uscita anche la candidata renziana Stefania Saccardi definendo la presa di posizione della Fiorentina "comprensibile. Si è trattato di un grave errore politico e amministrativo". Parole alle quali replica il Pd con il capogruppo Nicola Armentano. "Polemiche strumentali da parte di Italia Viva sul tema dello stadio. Giova ricordare che IV a livello nazionale ha di fatto votato il finanziamento allo stadio votando il PNRR, e che a Firenze l’assessore in quota IV Meucci ha sempre votato in Giunta tutte le delibere attinenti a campo di Marte. Tocca ancora una volta correggere IV, perché come abbiamo detto più volte il finanziamento va al Franchi in quanto monumento nazionale, quel capitolo di fondi è destinato a grandi attrattori culturali, non a case o scuole. Quello di IV è un ragionamento fuorviante e scorretto, strumentale solo a far campagna elettorale".

Niccolò Gramigni