Ruffino brinda, annata di crescita

Dati ok nonostante la crisi Covid. Impegno verso i dipendenti

Numeri positivi, impegno per il territorio e volontà di dare il proprio contributo alla ripartenza. Ruffino, azienda storica del territorio della Valdisieve, dimostra che si può anche non fermarsi in piena emergenza, sulla base di bilanci estremamente incoraggianti, di un settore come l’agricoltura che non può mai bloccarsi e di un legame forte con il territorio. Sandro Sartor (foto), general mager di Ruffino, ha sottolineato "la positiva chiusura dell’anno fiscale, a fine febbraio, che ha evidenziato un trend di crescita costante, portando il fatturato a 133 milioni con un + 21% rispetto allo scorso anno e una produzione di 33 milioni di bottiglie, distribuite negli oltre novanta mercati del mondo in cui Ruffino è presente. A livello aziendale si sono prese misure cautelative e iniziative rivolte ai dipendenti a partire dalla tutela degli avventizi, con la retribuzione di quattro settimane per gli operai che a causa dell’emergenza Covid hanno perso giornate di lavoro. È stata attivata una polizza assicurativa per tutti i dipendenti del gruppo in caso di ricovero a seguito di infezione legata al coronavirus. Si è pensato anche agli agenti in Italia, per i quali Ruffino si è fatta carico di coprire le provvigioni figurative. Buona parte della nostra produzione è legata alla campagna – ha detto ancora Sartor – e la natura non si ferma mai. Queste sono state e sono settimane di intenso lavoro in vigna, la cura dei vigneti è continuata senza sosta e devo ringraziare tutte le persone che l’hanno garantita, portando avanti con passione e dedizione il lavoro della terra che condurrà anche quest’anno a una splendida vendemmia".

Infine l’attenzione al territorio, con la donazione di mascherine e il sostegno al servizio di medicinali a domicilio.

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