Rsa, piove ancora sul bagnato. In bilico il futuro di 70 dipendenti: "Assistenza a rischio per gli ospiti"

Il gruppo La Villa avvia il licenziamento collettivo dei lavoratori nelle strutture Veranella e Botticelli. Salta il tavolo in Regione per sbloccare la vertenza. I sindacati proclamano lo stato di agitazione. .

Rsa, piove ancora sul bagnato. In bilico il futuro di 70 dipendenti: "Assistenza a rischio per gli ospiti"

Il presidio per lo sciopero dei lavoratori di sanità privata e rsa archivio

Fumata nera. È negativo l’esito del tavolo aperto lunedì in Regione per sbloccare la vertenza Rsa Veranella di Firenze e Botticelli di Greve in Chianti, entrambe del gruppo La Villa. Il campanello d’allarme è doppio: 123 anziani ospiti delle due strutture di residenza sanitaria rischiano di trovarsi privi d’assistenza, e il futuro di 70 lavoratori e lavoratrici appeso a un filo. Questo per il mancato accordo tra l’azienda (più la cooperativa ’esternalizzata’ Uzeta) e le rappresentanze sindacali di Fp Cgil e Uil Fpl, in sede di concertazione regionale davanti ai tecnici di crisi aziendali.

I sindacati fanno sapere che lo scorso 28 agosto il gruppo La Villa aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per i 70 lavoratori dipendenti, con decorrenza dal 30 settembre - data di scadenza dei due appalti in città e nel Chianti -, poi revocata nei giorni che hanno preceduto il tavolo. "Nell’incontro non è stato trovato un accordo quadro con cui tutelare tutto il personale in forza e chiarire le modalità di presa in carico del servizio svolto nelle due strutture - la rivendicazione delle sigle -. Come sindacati, abbiamo chiesto il passaggio di tutti i lavoratori a parità di condizioni retributive".

Cgil e Uil si dicono "stupefatti dall’atteggiamento riscontrato da parte dei rappresentanti del Gruppo La Villa, indisponibili a sottoscrivere un primo accordo che garantisse a tutti i lavoratori in forze il posto di lavoro e avviare in un secondo momento un confronto puntuale sulle condizioni di passaggio. Nonostante la sede istituzionale, è infatti emersa chiaramente la volontà del Gruppo La Villa di avere mano libera sul destino delle lavoratrici e dei lavoratori che vivono in questo limbo già da fine agosto". Un comportamento "ancor più preoccupante" dal momento che il gruppo "gestisce attività in convenzione con la Regione", facendo correre "il rischio a 120 ospiti di non vedersi garantita l’assistenza a partire dal primo ottobre".

In reazione, è stato così proclamato lo "stato di agitazione", prima con richiesta formale avanzata dalla Cgil di un incontro in prefettura. Poi con due presidi di protesta.

Stamani, alle 9.30, davanti alla Rsa Botticelli a Greve in Chianti e domani, alle 10.30, con un secondo presidio davanti alla sede del gruppo La Villa. Nel frattempo, il desiderata dei sindacati sta nel coinvolgimento in tempi stretti di soggetti istituzionali quali il Comune di Firenze, Greve in Chianti e della Regione Toscana, per farsi "promotori di un percorso di dialogo e responsabilità". Un appello raccolto, in ogni caso, da Palazzo Vecchio già nella giornata di ieri, considerando il pressing da parte dell’assessore al Lavoro Dario Danti: "La rsa Veranella è un patrimonio della città da difendere. Vanno tutelati i posti di lavoro e la continuità assistenziale per gli ospiti - ha detto -. Non posso che esprimere tutta la mia preoccupazione".

E nei confronti del gruppo La Villa l’assessore usa parole incontrovertibili, in punta di diritto: "Qualunque direzione dovesse prendere la vertenza - ha aggiunto -, è prioritario garantire la salvaguardia dei posti di lavoro e della loro qualità oltre alla tutela dei 123 ospiti che potrebbero rimanere senza assistenza. Chiederemo conto all’azienda di rispettare le norme per la tutela del lavoro".

Francesco Ingardia