Rotonda di Matassino, si può fare Ma c’è chi vorrebbe un altro ponte

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di Manuela Plastina

In un sopralluogo a settembre scorso sulla variante alla Sr69 a Matassino con l’assessore regionale Baccelli e i sindaci del Valdarno, la sindaca di Figline Incisa Giulia Mugnai aveva dettato le priorità: "Quella assoluta è procedere al più presto con la realizzazione della rotonda, in modo da facilitare il deflusso del traffico che si condensa proprio in quel punto della nostra città" aveva detto. Ora il progetto che prevede l’ampliamento della rotonda e la realizzazione di un braccio autonomo di collegamento tra il ponte e via Amendola (in direzione Urbini), è stato approvato dalla conferenza dei servizi. Vale un milione ed è finanziato da Autostrade per l’Italia, nell’ambito degli accordi sulla terza corsia, ma a realizzarlo sarà la Regione. L’avvio dei lavori è previsto nel 2023. Lo stralcio successivo di lavori prevede la realizzazione di un nuovo tratto stradale, in modo da rendere via Amendola una strada interna di quartiere. Ma per la consigliera regionale Elisa Tozzi (Toscana Domani) la rotonda di Matassino è solo una "beffa": "Come ripete qualunque figlinese, tra i due abitati sulle due rive dell’Arno ci vuole il secondo ponte. Anziché continuare a sperperare milioni a piccole dosi per palliativi che non riducono il traffico, è giunta l’ora che Regione ed enti locali mettano a terra una volta per tutte il nuovo ponte sull’Arno tra Figline e Matassino, per il quale è già stato approvato in consiglio regionale, grazie a una mia mozione, un nuovo studio di fattibilità. O forse il Valdarno vale meno del nuovo ponte di Signa?".

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