Rivolta dei ristoratori, manichini al posto dei clienti: arriva la polizia ma niente multa

Blitz delle forze dell'ordine al Rouge di via Pisana. La titolare che ha sfidato il Dpcm: "Abbiamo bisogno di lavorare ma non possiamo dimenticarci degli altri"

I manichini seduti ai tavoli al posto dei clienti

I manichini seduti ai tavoli al posto dei clienti

Firenze, 16 gennaio 2020 - Sono diversi gli imprenditori che hanno sfidato il Dpcm e aperto le proprie porte anche a cena. Nonostante le regole, nonostante il rischio sanzione o peggio chiusura. Ma c'è chi ha fatto di più. Chi ha voluto dimostrare che nonostante il periodo di difficoltà e la necessità di lavorare, la categoria è sempre pronta a rimboccarsi le maniche.

Viola Cioncolini, titolare del Rouge di via Pisana, ieri sera ha aperto il suo locale per appoggiare la protesta #ioapro1501 e poi poco prima della 20 ha lasciato dei manichini, accuratamente vestiti, al posto dei clienti.

Quando la polizia amministrativa è intervenuta, su segnalazione, ha trovato seduti, con i bicchieri in mano, i fantocci al posto delle persone. Quindi niente clienti, niente multa. “Lavorare è un diritto. Paura di una sanzione? Io ho paura di fallire e perdere la mia azienda” spiega Cioncolini.

“Abbiamo voluto far capire che anche se la situazione è drammatica e abbiamo bisogno di riprendere la nostra attività, siamo solidali verso tutti gli altri. Ieri sera sono stata a cena fuori per sostenere i miei colleghi. Se continuerò a rimanere aperta anche nelle prossime sere? Valuterò”.

La titolare del Rouge appoggia entrambe le manifestazioni, quella dei 'ribelli' guidati da Momi, il titolare di Tito. E quella più 'gentile' dei Ristoratori Toscana, capeggiati da Pasquale Naccari, che hanno coinvolto quasi 300 locali. Ieri sera non è andata meglio al Clarinetto di via Lavagnini sanzionato dalla polizia di stato di Firenze perché rimasto aperto per la cena. All'interno del locale sono stati trovati 9 clienti, che sono stati sanzionati. Sanzionato anche il titolare e disposta la chiusura del ristorante per cinque giorni. "Siamo un centinaio a Firenze, mentre in Toscana siamo circa un migliaio, e in Italia non si contano, siamo decine di migliaia".

Lo ha detto Momi El Hawi, ristoratore fra i leader della protesta #Ioapro1501, che ieri ha aperto per cena i suoi tre ristoranti di Firenze, e nel ristorante Tito di via Baracca ha ricevuto la visita dei carabinieri che gli hanno elevato una multa da 400 euro, la nona negli ultimi due mesi. "Va bene così, loro devono eseguire il loro lavoro come anch'io voglio fare il mio", ha spiegato ai cronisti El Hawi,

 

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