Ristoratori cinesi finiti nel mirino

Chiedevano soldi per chiudere un occhio sui controlli stabiliti dal Comando. O ne organizzavano di fittizi. I due carabinieri del Nas arrestati si sarebbero messi in tasca (Campi, maggio 2019) 2500 euro, l’equivalente della sanzione per le irregolarità riscontrate dopo una ispezione al Bar ’Rondine’ di via Cimabue 32, gestito da un commerciante cinese. E’ peculato.

Obbligato a pagare 1000 euro il titolare pure cinese di una pescheria di via della Saggina. Ispezione non ordinata né programmata. La minaccia di riscontrare irregolarità faceva effetto. Stesso scenario, ma più blando (la pressione lascia alla vittima un margine significativo di scelta) al ristoratore, cinese, di ‘In famiglia’ di via Palagetta 32 a Campi, accusato in un verbale di tenere il locale ‘in condizioni igieniche non compatili con le più elementari regole di sicurezza alimentare’. Sanzione prospettata (maggio 2019): 3800 euro. Ma il ristoratore si rifiuta. Le indagini proseguono e dagli atti risulta che ci sarebbe almeno un altro carabiniere del Nucleo indagato.

g.sp.

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