E ducazione al rispetto della città. Buona idea. Ce n’è bisogno, eccome. Da un pezzo. Per i turisti, senza dubbio. Dunque, un plauso all’iniziativa del Comune di Firenze e di Destination Florence, alla campagna di sensibilizzazione che sta partendo, e al punto di informazione aperto a Santa Maria Novella.
"Lasciate ogne maleducazione voi ch’ intrate". Perché, cari ospiti, Firenze bisogna tenersela cara. Cosa che non sempre succede, se si sente l’esigenza di spiegarlo, e come sappiamo bene noi che ci abitiamo.
Per avere rispetto , però, bisogna anche darlo, cosa che si ottiene in due modi. Primo, fornendo gli strumenti necessari. Più contenitori per i rifiuti, ad esempio, e vuotati più spesso. Bagni pubblici, ad esempio, in pratica inesistenti, sostituiti impropriamente da bar e affini, sempre che non si preferisca fare la pipì agli angoli delle strade, pratica indecente e pure sessista, visto che è praticabile quasi esclusivamente dai maschi.
Il tutto accompagnato dal controllo e dalle sanzioni: io ti do i wc, ma se non li usi ti faccio una multa salata. Secondo, dando l’esempio. In questo la stragrande maggioranza dei fiorentini è inattaccabile: amano la loro città e la tengono come si deve. Poi c’è una minoranza maleducata, cialtrona: quelli del sagrato di Santo Spirito e dintorni; quelli che buttano i rifiuti fuori dai cassonetti anche se c’è ancora spazio dentro; quelli che non raccolgono le feci dei cani sui marciapiedi, che buttano a terra cicche, bottiglie di birra, bicchieri di plastica. I fiorentini o i residenti temporanei che non solo rendono un cattivo servizio alla città, ma danno pure il cattivo esempio a chi la visita. " Se lo fanno loro". Così capita che a Firenze, viaggiatori e non solo, facciano quello che non si sognano di fare a Parigi o a Londra. Così capita il degrado, laboratorio di altre devianze. Turista: "Rispetta Firenze". Giusto. Intanto, cominciamo noi.