"Riprendiamoci i bronzi dei Renai"

I reperti ritrovati ora in mostra a Prato, l’auspicio del sindaco è che possano essere esposti a Villa San Lorenzo

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di Lisa Ciardi

I bronzi dei Renai di Signa per la prima volta riuniti in un’unica mostra. Con la speranza che possano, un giorno, tornare "a casa". S’intitola "Dilacerata Signa - Frammenti di statuaria romana in bronzo dai Renai di Signa" l’esposizione allestita al Mulino di Gonfienti, a Prato, e dedicata al recupero di un eccezionale gruppo di bronzi di età romana, avvenuto in momenti diversi e in circostanze poco note. "Ventotto reperti – spiega il sindaco di Signa, Giampiero Fossi – furono consegnati nel 2011 all’allora Soprintendenza Archeologica della Toscana dal Comando Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale di Firenze senza indicazioni sicure di provenienza, tranne un generico riferimento alla zona dell’isola dei Renai nel Comune di Signa, contenuto in un biglietto. A portarli ai carabinieri era stato un uomo che li aveva trovati nella cantina del padre, da poco deceduto. Grazie al biglietto i frammenti furono collegati ad altri due trovati negli anni Settanta durante gli scavi nel Renai e consegnati subito, in quel caso, prima al Gruppo Archeologico locale e poi alla Soprintendenza".

In tutto esistono dunque 30 frammenti bronzei: l’esposizione mette in vetrina ventotto originali e due repliche dedicate ai reperti degli anni ’70, oggi conservati al Museo Archeologico Nazionale di Firenze. Si tratta di parti anatomiche di uomini e cavalli, panneggi e altri dettagli, appartenenti a gruppi statuari diversi: solo alcuni possono infatti essere associati fra loro e attribuiti a una medesima opera. Restano ancora da chiarire le cause che hanno portato all’accumulo di bronzi di tale qualità e quantità ai Renai. Secondo alcuni potrebbe trattarsi di materiale selezionato anticamente in vista di un possibile riutilizzo del bronzo. Altri ipotizzano che il territorio di Signa ospitasse, in epoca antica, da una sorta di "emporio fluviale" lungo l’Arno.

"La mostra resterà aperta ancora a lungo, fino a data da definire – commenta Fossi – e in futuro ci piacerebbe, in accordo con la Soprintendenza, valutare la possibilità di ospitare questi reperti a Signa, magari nei futuri locali di Villa San Lorenzo". La visita alla mostra è gratuita, ma è richiesta la prenotazione. Per informazioni: 335.1449826.

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