
I carabinieri sono riusciti a fermare il malvivente
Firenze, 12 luglio 2018 - Identificato e fermato dai carabinieri il presunto responsabile – solo in zona Galluzzo – di una quindicina di spaccate alle macchine parcheggiate, i vetri dei finestrini, specie lato guidatore, frantumati quasi a spregio considerato che i furti commessi poi sono risibili. Si tratta di Leonardo Messeri, 46 anni, senza domicilio o residenza fissi. Avvisato il pm di turno, Paolo Barlucchi, l’uomo è ora a Sollicciano in stato di fermo di polizia.
Decivo ai fini del riconoscimento, secondo gli investigatori, un vistoso tatuaggio a un braccio. Ma i carabinieri hanno recuperato anche uno scooter Scarabeo blu rubato e un casco grigio che sarebbero le ulteriori ‘firme’, i segni distintivi, e ricorrenti, dell’autore dei danneggiamenti e dei furti in serie.
I militari della stazione del Galluzzo comandata dal maresciallo maggiore Giordano hanno indagato in maniera serrata con i colleghi della Compagnia Oltrarno, in particolare quelli di San Casciano.
Ieri mattina alle 8 è scattata la fase finale dell’indagine, per cercare di bloccare il sospettato e ridurre la crescente preoccupazione dei residenti. Sui social si era infatti scatenato un tam tam per contribuire a stringere il cerchio intorno al danneggiatore-ladro seriale. Individuato lo Scarabeo in località ‘Chiesanuova’, i militari gli hanno ‘fatto la posta’ per diverse ore. Ma quando si erano quasi perse le speranze di fermare il sospettato, Messeri si è palesato: Oltrarno ha avvisato i colleghi del Galluzzo che hanno fermato il 46enne per un controllo tra San Casciano e Chiesanuova.
STABILITO che il modus operandi era sempre lo stesso, in via Dante da Castiglione, come in via del Podestà, via Ciolini, via Ximenes e piazza Valdema, per rimanere ad alcuni colpi di ‘Scarabeo’, i carabinieri hanno visto i filmati di alcune telecamere di sorveglianza. Addirittura le riprese effettuate a bordo di un taxi assaltato dal ‘seriale’ in cui nonostante gli occhiali Ray ban e il casco, gli investigatori sono sicuri di aver riconosciuto, potendolo dimostrare, Messeri. Sembra proprio per via di quel tatuaggio. E alcuni braccialetti. Tanto che in un raid successivo l’uomo per rimediare all’errore ha indossato un giubbetto. I carabinieri devono adesso verificare se è possibile attribuire allo stesso soggetto altri colpi analoghi, però non ripresi da telecamere.
giovanni spano