Quelle tele preziose e la ruspa immobile

Il convento risale al Seicento. Nel 1638 i Francescani vi si stabilirono, per poi ampliarlo e realizzare, un secolo dopo, la chiesa dedicata ai santi Lucia e Michele Arcangelo. I documenti parlano della presenza di tele seicentesche raffiguranti l’Immacolata Concezione tra santi di Cesare Dandini e i santi Antonio da Padova, Francesco, Lucia e Caterina d’Alessandria di Matteo Rosselli, e di dipinti di artisti dell’epoca come Matteo Bonechi, Pietro Marchesini e Mauro Soderini. Nel refettorio una tela dell’Ultima cena di Giovanni Pietro Naldini (1638). Abbandonato dai religiosi negli anni ’90, il convento è stato venduto a investitori finlandesi e nel 2020 è iniziato il recupero. Obiettivo della Santa Lucia Srl è aprire un hotel con 60 camere suite, una Spa di 2mila mq e un centro benessere. Da allora una ruspa svetta sulla collina. Da tempo però nessuno l’ha vista in azione.

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