
Da sin. Enrico Mentana, Agnese Pini e Paolo Mieli (foto New Pressphoto)
Firenze, 27 agosto 2022 - Con quali programmi i diversi schieramenti si presenteranno alla prossima consultazione elettorale? E quali scenari aprirà il voto del 25 settembre ma soprattutto quali sono i problemi concreti che i futuri vincitori si troveranno ad affrontare? Domande non semplici, sicuramente, cui ieri risposto i giornalisti Enrico Mentana, direttore del Tg de La 7 e fondatore del giornale online "Open", e Paolo Mieli, saggista, opinionista e storico, insieme alla direttrice di Qn-La Nazione, Agnese Pini, protagonisti di ’Al voto! Al voto!’, evento organizzato dal nostro quotidiano al parco delle Cascine, con il sostegno di Cna regionale, nello spazio Ultravox per raccontare la corsa verso le elezioni politiche. Centinaia gli spettatori presenti tra cittadini comuni e ospiti istituzionali e in rappresentanza delle associazioni di categoria.
A dare il via al talk una domanda di Agnese Pini che ha ripercorso i momenti più difficili del governo Draghi ricordando che, paradossalmente, i partiti in crescita sono proprio quelli che hanno fatto cadere quel governo: "Io non credo ai sondaggi – ha detto Mieli – e mi aspetto una sorpresa il giorno delle elezioni. Quello di Draghi è stato uno dei migliori governi ma non credo che la sua caduta sia stata un dramma, entro cinque mesi sarebbe decaduto. Ci risparmieremo un anno di noia, avremo l’anno più difficile che ci aspetta e il primo governo, di destra o sinistra, legittimato da un voto popolare, il che lo rende migliore da quel che abbiamo avuto negli ultimi anni".
Alla sorpresa elettorale ha detto invece di non credere Mentana: "Non credo che ci saranno sorprese – ha spiegato –, penso che ci siano dinamiche tutte visibili, ma non c’ è dubbio che Letta vuole incontrare solo la Meloni e viceversa si riconoscono come forze trainanti. Quindi mi aspetto una forte affermazione di questi due partiti, non credo a un ritorno di Draghi con nessun schieramento, la sua agenda non ha avuto un riscontro di massa va detto. Se togliamo il riferimento a Draghi è prevalente un’altra richiesta, quella di avere un governo legittimato dal voto popolare. Si vuole una maggioranza che governi, non c’è posto per Draghi ed è giusto così, è stato un eccellente premier per l’emergenza".
Il ruolo di Draghi, dunque potrebbe essere – secondo Mieli – "quello di essere destinato alla scena pubblica, sarà uno dei garanti della scena internazionale come Kissinger o chiamato a grandi responsabilità in Italia ma non credo a un suo ritorno al governo. Quanto alla caduta precedente del governo Conte Mentana ha ribadito "di credere al pressing di Grillo per farlo cadere". Per quanto riguarda il Pd è evidente una divisione tra due diverse anime: quella favorevole all’accordo con i Cinque Stelle e quella ex comunista. "Per me – ha aggiunto Mieli – è evidente che la scissione di Di Maio è stata opera di Letta e che Di Maio è uscito il giorno dopo l’accordo con Letta. Per le elezioni i primi due partiti saranno Fdl e Pd ma ci sono due partiti, quello di Calenda e quello di Conte, che credo possano essere sorprese in positivo e che Lega e Forza Italia invece possano uscire in maniera negativa. Da lì potrebbe venire la sorpresa". Una battuta è arrivata anche su Renzi: "Chi si è mangiato vivo il suo successo? Sarà un tema da studiare e lo dico da storico".
Altro argomento trattato quello delle dinamiche all’interno del centrodestra: "Il fatto che possa esserci una donna leader è positivo – ha detto Mieli – peccato che sia nell’altro schieramento. Mi auguro che se vincerà il centrodestra sia Giorgia Meloni a diventare premier. Trovo comunque vergognoso che si vadano a ricercare foto di quando aveva 18 anni". Mentana ha poi confidato di non esercitare il diritto di voto da molto tempo. A rilassare l’atmosfera, i meme strepitosi dei Socialisti Gaudenti fra i quali quelli, feroci, dedicati al Pd con il logo con la scritta ’Votateci per favore vi prego’ ma anche alla Meloni e alle sue devianze by Luc Besson. Prima del talk, alle 20, si è esibito l’attore Gianmaria Vassallo.