Il giallo del cadavere in albergo. "Pronto, cercavo mamma". Ma la donna era già morta

La telefonata choc della figlia della vittima al centralino dell’albergo del centro. Il proprietario della struttura: "Era a letto, sembrava che guardasse il soffitto"

Maurizio Petrarolo, il proprietario dell'albergo Enza

Maurizio Petrarolo, il proprietario dell'albergo Enza

Firenze, 20 febbraio 2020 -  «Pronto, sto cercando mia madre, sono la figlia di Aicha Shili. Volevo sapere se era lì da voi". Al proprietario dell’Hotel Enza si è gelato il sangue. La mamma, quella donna che la ragazza stava cercando, era già stata trovata morta. "Ho bussato più volte e nessuno rispondeva" racconta Maurizio Petrarolo, proprietario dell’albergo insieme al padre. "Preoccupato, ho aperto e ho visto una donna stesa sotto le coperte. Si intravedeva solo il viso. Quando mi sono avvicinato ho capito che era morta: un occhio era aperto, come se guardasse il soffitto, l’altro quasi chiuso. E’ stato uno choc, ho immediatamente chiamato i soccorsi sperando che qualcuno potesse fare qualcosa, potesse fare qualcosa per riportarla in vita, sperando che non fosse troppo tardi".  

Petrarolo è ancora sconvolto. In tanti anni di lavoro non si è mai trovato di fronte a niente del genere. E stenta a crederci. "Anche perché – prosegue –stamane (ieri, ndr) l’uomo che ha soggiornato con lei era tranquillissimo, è venuto a pagare il conto dicendo che lui sarebbe andato via ma che la donna sarebbe rimasta un’altra notte. Mi ha addirittura chiesto di chiamare un hotel di Pisa e di prenotare una notte per lui lì. Mi chiedo: come si fa a essere così sereni, dopo aver ammazzato una persona. Stento a crederci".  

Appena si varca la soglia dell’Hotel Enza e si gira a sinistra nel piccolo corridoio, si arriva proprio davanti alla stanza numero 9, la stanza in cui da lunedì, una donna tunisina di 55 anni, trovata morta, e un uomo italiano, hanno soggiornato fino alla giornata di ieri.  

I due, raccontano dall’albergo, non sono mai usciti insieme per andare in giro per la città, soltanto lui ha fatto brevi apparizioni nella hall per comprare bibite e caffé alla macchinetta e qualche volta per uscire e comprare qualcosa fuori. "Sono arrivati intorno alle 11 di lunedì – racconta Maurizio – e hanno prenotato la camera per una notte, martedì mattina sono venuti dicendo che sarebbero rimasti un’altra mezza giornata, poi che invece sarebbero andati via mercoledì. Lei la abbiamo vista solo al momento del check-in, lui qualche volta per andare a comprare dell’acqua, a prendere un caffè o qualcosa da mangiare".  

L’uomo, di bassa statura, con la barbetta e con indumenti sportivi, è stato visto sempre solo ed è stato descritto come una persona molto cordiale. "Stamane poi (ieri, ndr) – prosegue il racconto il proprietario -, verso le 9 è venuto a saldare il conto, dicendo che la donna era in camera e sarebbe rimasta un’altra notte. Allora, una delle cameriere ai piani, ha bussato alla porta per capire se poteva entrare a fare le pulizie. Ha bussato più volte senza nessuna risposta. Preoccupata mi ha chiamato e sono andato io con la chiave dell’albergo. Quando ho aperto, ho trovato il corpo della donna morta".  

E’ sconvolto il proprietario dell’albergo che proprio non riesce a credere all’ipotesi dell’omicidio e sottolinea la massima sicurezza della struttura di cui è proprietario. "Nessuno – dice – può entrare all’interno oltre ai nostri clienti di cui abbiamo regolarmente i documenti" aggiunge". Sempre in mattinata, proprio mentre i carabinieri erano impegnati ad effettuare i rilievi del caso, in albergo è arrivata la telefonata di una ragazza: ha chiesto nome e cognome della donna trovata morta, in quando sua madre, tunisina di 55 anni, era scomparsa da qualche giorno.  

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