Ponte a Greve, iniziata la bonifica La Coop non è più sotto sequestro

Entro fine agosto anche la quantificazione del danno: da valutare l’impatto del fuoco sulla struttura. Tempi ancora lunghi per il supermercato. L’affetto dei soci: "Veniamo ad aiutarvi per ripartire prima"

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di Stefano Brogioni

FIRENZE

L’area del centro commerciale Coop di Ponte a Greve, a fuoco il 3 giugno, non è più sotto sequestro.

Resta l’indagine della procura, mirata ad accertare le cause e le eventuali colpe di chi stava lavorando sul tetto, quel giorno, ma va adesso avanti il lavoro di bonifica. Più velocemente possibile.

Si tratta di un’operazione fondamentale, anche per quantificare l’entità del danno - comunque milionario - e valutare le condizioni complessive della struttura. Serviranno ancora dei mesi prima che il centro commerciale torni quello prima del devastante incendio, e proprio per questo Coop inaugurerà una struttura provvisoria per soddisfare le esigenze della clientela: oggi la presentazione con i dettagli dell’iniziativa-tampone.

La chiusura del centro commerciale ha causato una sorta di rivoluzione nelle abitudini di tanti clienti della zona. Ogni giorno partono le navette per Lastra a Signa, ma tanti soci pensionati si sono addirittura offerti di aiutare volontariamente - con lettere scritte all’Informatore - la grande catena per tornare più presto possibile alla normalità.

Normalità turbata anche per le attività della galleria commerciale annessa all’ipermercato, che al momento sono inevitabilmente ferme (con ripercussioni sull’impiego) ma che, se le condizioni della struttura non risultassero compromesse, potrebbero aprire anticipatamente rispetto al supermercato, che nell’incendio ha visto andare distrutto la particolare copertura che insisteva sulla zona Coop e sui magazzini retrostanti.

Intanto, il pm Christine Von Borries ha affidato a un proprio consulente il compito di ricostruire l’esatta dinamica dell’evento che ha portato al gigantesco rogo. A breve, potrebbero esserci novità anche sul fronte giudiziario.

Al tetto stava lavorando una ditta che aveva il compito di impermeabilizzare la copertura. In teoria un lavoro "a freddo", ma visto quello che è accaduto pare difficile che non sia stata utilizzata una fiamma o qualcosa che abbia scaldato le maxi strisce di dieci metri quadrati l’una di guaina bituminosa che dovevano essere posizionate sul tetto.

Dalla parte superiore del centro commerciale di Ponte a Greve si sprigionò quell’incendio, di una portata talmente enorme che la colonna di fumo era visibile anche dall’angolo opposto della città.

Fortunatamente non si fece male nessuno. Le procedure d’emergenza funzionarono alla perfezione e grazie a questo, oggi, stiamo parlando "soltanto" di uno dei più sterminati incendi mai avvenuti a Firenze e del più grosso mai patito dalla Coop.

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