La sextortion è una truffa online utilizzata da hacker per estorcere soldi alle vittime con ricatti sessuali sui social o e-mail minatorie. Vittime preferite gli adolescenti: la curiosità sessuale li trasporta in un incubo di ricatti, richieste insistenti di soldi, minacce alla reputazione tramite diffusione sui social di immagini sessuali ottenute con live chat. In Toscana il Compartimento di Polizia Postale al cui vertice c’è il primo dirigente Lorena La Spina ha trattato – nel 2021 – 50 casi di sextortion, 5 a minori tra i 15 e i 17 anni, due sotto i 14 anni. I casi aumentano: oltre cento le segnalazioni alla Postale. Dice la Spina: "Fenomeno insidioso che spesso espone i ragazzi a gravi conseguenze psicologiche anche nel lungo periodo".
Prevenzione – "Perché risulti e efficace – dice una nota di Polposta – è necessaria una stretta collaborazione tra scuola, genitori, istituzioni. Tutto inizia con chat con profili social di ragazze e ragazzi, apprezzamenti e like per le foto pubblicate. Si passa poi alle video chat e le richieste si fanno più spinte. Il martellamento online include la richiesta di denaro: in caso di mancato pagamento, il materiale sessuale verrà diffuso tra i contatti, amici e parenti. Le vittime, per vergogna e paura non si confidano coi genitori.
Siti e applicazioni utili – Il portale del Commissariato di PS on-line fornisce suggerimenti. La Polizia mette poi a disposizione ’You-Pol’, applicazione scaricabile anche sui cellulari: consente di comunicare anche per trasmettere richieste di aiuto e segnalazioni che possono restare anonime.
I consigli – Mai cedere al ricatto e pagare; mai vergognarsi; non cancellare i messaggi con gli estorsori; non chiudere i profili su cui si viene contattati; fare screen shot di conversazioni e minacce e del profilo dell’estorsore; per un aiuto segnalare sul portale www.commissariatodips.it; parlare con i genitori o adulti di fiducia; chi ha più di 14 anni può sporgere denuncia anche da solo.
g.sp.