’Polizia’ cinese Il ministro: "Non a Firenze"

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La ong spagnola Safeguard Defenders ha denunciato nei giorni scorsi la presenza di undici stazioni di ‘polizia’ cinese in Italia che monitorerebbero la popolazione cinese, costringendo i dissidenti al rimpatrio. Una di queste stazioni sarebbe stata individuata anche a Firenze. Sul tema è intervenuta Erica Mazzetti, deputata di Forza Italia e ieri il sindaco Nardella ha risposto sul tema. "Suggerisco alla deputata di fare una interrogazione parlamentare al ministro del suo governo, Piantedosi", E ha aggiunto: "E’ un fatto grave che nascano in giro per l’Italia delle vere e proprie stazioni di polizia parallele, del tutto illegali perché non rientrano nell’ordinamento dello Stato". Mazzetti , piccata, ha replicato: "Sembra che Nardella non sia sufficientemente informato sulla vicenda, nonostante una sede sia proprio nel suo comune, e ancor meno su come il governo si sia mosso in questo mese e mezzo. Forse era comprensibilmente distratto dalla corsa per la segreteria Pd".

A chiudere per ora la querelle è stato proprio il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi (nella foto) rispondendo a un question time alla Camera: "Sono tuttora in corso approfondimenti su Milano, Roma, Bolzano, Venezia e Firenze ma non risultano, al momento, cosiddetti centri servizi analoghi a quello di Prato, né a Roma, nè a Firenze, Venezia e Bolzano". "Sempre nell’ambito delle verifiche in corso, dagli accertamenti esperiti dal Dipartimento della pubblica sicurezza – ha aggiunto – non risulta alcuna autorizzazione da parte delle articolazioni centrali e periferiche dello stesso Dipartimento in ordine all’attività dei centri in questione, pur tuttavia ho dato mandato di esperire ogni ulteriore indagine amministrativa".

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