Poesia, forche e passioni La storia? È in via Martelli

L’identità è una sorta di tessuto dell’anima cucito sotto la pelle. E quando la memoria declina dalle parti della nostalgia il solo pensiero di certe operazioni ’a freddo’ punge più di un ago su un dito. ’Noi’ del Galileo insieme a ’loro’ del Michelangelo? Suvvia, non scherziamo. Il nostro Tiziano Terzani, galileino doc, si rivolterebbe nella tomba. E non perché un liceo fosse superiore all’altro ma perché la rivalità non può essere cancellata dal tempo e ipotizzare di fondere due mondi così distanti sarebbe come impastare preistoria, storia e futuro.

Il Galileo è storia, un incontro di emozioni tra passato e presente. Sono le forche a Boboli con i motorini ’nascosti’ in via dei Biffi, le lezioni di italiano del professor Natali che erano poesia pura. E ancora la politica, quella vivida e forte di quegli anni, la fine dei Settanta, i ritrovi al bar di Franco davanti alla scuola e le pallonate nel cortile settecentesco con tanto di vetri rotti. Il Galileo è mia mamma Rina che trascorse una notte in fila per garantirmi un posto in quel liceo perché per me che arrivavo da Firenze Sud e non stavo in centro non spettava, diciamo così, ’di diritto’. Il Galileo erano le idee grandi e forti, la passione, la solidarietà, il sociale, le assemblee, le sfide al Certamen e guai se uno del ’Miche’ ci batteva...

Erano due scuole simili per certi versi perché in un’interazione bellissima, al Galileo come al Michelangelo, si incontravano i figli delle famiglie benestanti e di quelle operaie mentre il Dante è sempre stata una scuola più defilata, più dura e borghese. Ma al netto delle somiglianze, la rivalità era forte e chiara anche se per fortuna mai violenta, al massimo goliardica.

Per questo fondere queste due realtà sarebbe come uccidere una storia fatta di ricordi e passioni.

Capisco le ragioni di questa ipotesi di fusione, sono un businessman. Ma per questo mi permetto di lanciare una proposta: perché non dare al Galileo, che porta il nome di uno degli scienziati più importanti della storia, anche un taglio ’scientifico’? Potrebbe rendere la scuola più moderna, più internazionale e forse con più studenti. Come? Magari istituendo una prima di orientamento in grado di dare ai ragazzi un’infarinatura sia classica che scientifica per poi far scegliere a ciascuno il proprio indirizzo negli anni a venire. Un ginnasio multidisciplinare e un liceo con indirizzo definito. Potrebbe essere la ricetta vincente. Ma unirsi al Michelangelo no. Quello proprio no.

Sandro Mencucci

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